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L’altra faccia dell’ecologia: il totalitarismo verde

Il Porrodcast by Michele Silenzi: “Il dio verde” e la degenerazione dell’ecologismo

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Il dio verde di Giulio Meotti racconta l’altra faccia dell’ecologia, quella degenerata in ecologismo come nuova religione laica che, col suo sistema di dogmi, di peccati e redenzioni richiama di continuo alla alla purificazione, alla povertà: siamo tutti peccatori energetici, noi occidentali, redimibili solo se disposti a votarci alla sostenibilità. Una religione corredata di toni apocalittici e persino di un messia ragazzino come Greta Thunberg.

La sottile linea tra legittima preoccupazione ambientale e ridicolo catastrofismo, scrive Meotti, è stata del tutto soppressa a colpi di sconfinamenti tematici, mescolando le più diverse istanze protestatarie nel nome del comune nemico: l’Occidente liberale e capitalista; identificando il “maschio bianco occidentale” come solo responsabile di tutte le peggiori nefandezze. È quella che, da sinistra, viene definita “convergenza di lotte”, ossia la convergenza di ecologismo, neofemminismo, genderismo, neosocialismo, ecc…

L’ideologia verde è infatti il perno attorno a cui ruotano tutte quelle istanze che hanno invaso il dibattito pubblico e che mescolano questioni razziali, questioni di genere, diseguaglianze socio-economiche e che formano una sorta di totalitarismo della bontà che non può essere criticato, a meno che non si voglia essere squalificati come negazionisti.

Come dice il grande fisico Freeman Dyson, il punto centrale della scienza è incoraggiare il disaccordo e mantenere una mente aperta. Ma con l’ecologismo radicale che ha ormai invaso tanto i media quanto la politica non può esserci dibattito. Non si tratta infatti di scienza ma di ideologia che è però anche una religione cui tutto va sacrificato.

Il nuovo culto, la nuova religione, la nuova ideologia si delinea quindi con chiarezza: è verde, odia gli uomini e la storia. È un dio che vende bene, galoppa su una psicosi dilagante e si nutre di ipocrisie e contraddizioni. È un dio di una società che, chiusa nella sua bolla ecosostenibile e ipnotizzata da propaganda elevata a senso comune, auspica la sua stessa distruzione.

Michele Silenzi, 28 maggio 2023