Il matrimonio, che io guardo con molto sospetto, comincia ad esistere quando finisce l’amore: l’attività contrattuale che mette due persone di fronte al rapporto dell’utile determina delle violenze in casa che possono diventare odio e poi uxoricidio. E né la scuola, né la famiglia sono dei luoghi dove un giovane può apprendere l’educazione sessuale o sentimentale.
Può accadere di avere dei genitori che si amano moltissimo, o che si amano poco o che si odiano; l’educazione a casa può funzionare oppure no. Io credo piuttosto che l’educazione sia quella di sentire, come noi abbiamo specialmente in Italia, una quantità di arte e letteratura così alta che ci dà degli strumenti per sentirci migliori.
Direi che l’educazione alla potenza della poesia e dell’arte sia la cosa più importante perché in famiglia e a scuola non ci sono degli strumenti obbligatori per l’educazione sentimentale. C’è la lealtà, che nell’amore è un fatto fondamentale, perché uno deve fidarsi dell’altro.
Il matrimonio, invece, è una forma di diffidenza. L’amore assoluto non presuppone un matrimonio. E di sicuro è meglio non sposarsi.
Vittorio Sgarbi, 26 novembre 2023