La posta della bugia verde

“L’anno più caldo”? I calcoli sono sbagliati

Le temperature raccolte dalle stazioni di rilevamento sarebbero ad alto rischio di “imprecisione”

© Vieriu Adrian e Minerva Studio tramite Canva.com

Ogni settimana si leggono gli stessi titoli “è l’anno più caldo del secolo”, “è il mese più caldo dal 1800”, “è il giorno più caldo da 100 mila anni”. Ora, due considerazioni: ogni dato che non si riferisca ad una media su 30 anni, non ha alcun senso, quindi anche se fosse il mese o l’anno più caldo non avrebbe alcuna importanza sulla media dei 30 anni (il clima è un concetto preciso, che contempla finestre temporali minime di 30 anni).

Seconda cosa: come vengono registrate le temperature? Non è per niente facile né scontato rispondere a questa domanda. Anzi: vi dimostrerò come le medie registrate sulle temperature siano ad alto rischio di “imprecisione”. Procedo, come sempre, con fonti scientifiche affidabili. Esiste un grosso problema nei modelli previsionali climatici. Questo punto riguarda l’accuratezza delle serie temporali usate per stimare il riscaldamento globale dal periodo cosiddetto pre-industriale (1850-1900) ad oggi.

Tale riscaldamento è stimato essere stato circa 1 °C. Il problema principale, però, è che misure satellitari della temperatura della bassa troposfera suggeriscono che da quando queste misure sono disponibili, cioè dal 1979, il riscaldamento globale sia stato circa il 30% in meno di quanto riportato dalle serie temporali ottenute dalle misure prese dalle stazioni sulla superficie terrestre (Scafetta, 2023a). Le temperature raccolte dai sistemi a terra, le stazioni di rilevamento, sono influenzate dal loro posizionamento.

Secondo quanto riportato da un’indagine dell’OIG (Office of Inspector General) e GAO (U.S. Government Accountability Office):Il progetto originale delle stazioni di superficie del 2009 ha dimostrato in modo conclusivo che il sistema di monitoraggio della temperatura superficiale del governo federale era difettoso, con la stragrande maggioranza delle stazioni che non soddisfacevano gli standard di affidabilità e qualità del NOAA. Le indagini degli organi di controllo del governo OIG e GAO hanno confermato i risultati del rapporto del 2009. Questo significa che le temperature erano influenzate dall’urbanizzazione che via via si è andata edificando attorno alle stesse.

La differenza tra le misure satellitari e quelle prese sulla superficie è particolarmente evidente sulle terre emerse mentre sull’oceano c’è una quasi corrispondenza (Scafetta, 2023b). Inoltre, si è osservato che ricostruzioni climatiche delle terre emerse del nord emisfero basate solo su stazioni rigorosamente rurali mostrano un riscaldamento dal 1900 fino a 40% inferiore a quello ottenuto con tutte le stazioni urbane e rurali (Scafetta, N., 2021; Connolly et al., 2021; Soon et al., 2023). Anche ricostruzioni climatiche ottenute con gli anelli degli alberi mostrano un riscaldamento dagli anni 1940 ad oggi notevolmente inferiore rispetto alle sequenze climatiche utilizzate (Esper et al., 2018).

Queste evidenze suggeriscono che una non trascurabile percentuale del riscaldamento riportato possa essere dovuto al calore urbano che è aumentato con l’urbanizzazione dell’ultimo secolo che non si è riusciti a filtrare totalmente. Questo riscaldamento, però, non è climatico perché localizzato e dovuto a fenomeni diversi dal riscaldamento dovuto ai gas serra, o ai forzanti di irraggiamento in genere. Il problema è che i GCM interpretano, erroneamente, tutto il riscaldamento riportato nei dati come dovuto all’aumento dei gas serra. Quindi, ancora una volta, tale apporto risulta notevolmente sovrastimato.

Daniele Di Pietro, 4 gennaio 2025

FONTI

Office of Inspector General Washington, O,C, 20230 – UNITED STATES DEPARTMENT OF COMMERCE – pag. 1 – https://www.oig.doc.gov/OIGPublications/STL-19846.pdf

Scafetta, N., 2023a. CMIP6 GCM ensemble members versus global surface temperatures. Climate Dynamics 60, 3091–3120.

Scafetta, N., 2023b. CMIP6 GCM validation based on ECS and TCR ranking for 21st century temperature projections and risk assessment. Atmosphere 14 (2), 345.

Scafetta, N., 2021. Reconstruction of the interannual to millennial scale patterns of the global surface temperature. Atmosphere 12 (2), 147.

Esper, J.; George S. St.; Anchukaitis K.; D’Arrigo R.; Ljungqvist F.C.; Luterbacher J.; Schneider L.; Stoffel M.; Wilson R.; Büntgen U.: Large-scale, millennial-length temperature reconstructions from tree-rings. Dendrochronologia 2018, 50, 81–90.

Connolly, R., Soon, W., Connolly, M., Baliunas, S., Berglund, J., Butler, C. J., Cionco, R. G., Elias, A. G., Fedorov, V. M., Harde, H., Henry, G. W., Hoyt, D. V., Humlum, O., Legates, D. R., Lüning, S., Scafetta, N., Solheim, J.-E., Szarka, L., van Loon, H., Herrera, V. M. V., Willson, R. C., Yan, H., Zhang, W., 2021. How much has the sun influenced northern hemisphere temperature trends? an ongoing debate. Research in Astronomy and Astrophysics 21 (6), 131.

Soon, Willie, Ronan Connolly, Michael Connolly, Syun-Ichi Akasofu, Sallie Baliunas, Johan Berglund, Antonio Bianchini, William M. Briggs, C. J. Butler, Rodolfo Gustavo Cionco, and et al. 2023. “The Detection and Attribution of Northern Hemisphere Land Surface Warming (1850–2018) in Terms of Human and Natural Factors: Challenges of Inadequate Data” Climate 11, 9: 179.

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