Pertanto guardare all’attentato di ieri ad Halle in un’ottica del caso isolato, significa spianare la strada al prossimo attentato che potrebbe finire con cifre molto più tragiche di quelle che purtroppo oggi stiamo registrando. Non possiamo dimenticare che è il clima che si sta vivendo che ci ha portato alla strage al Charlie Hebdo, dove una donna fu lasciata andare mentre un’altra, la psicologa Elsa Cayat fu invece trattenuta e uccisa. È una caso che fra le due proprio la Cayat fosse ebrea? Anche in questo caso pensare male è peccato…
Non possiamo dimenticare che Bruxelles, la capitale d’Europa, rimase per quasi sei giorni sotto assedio alla ricerca di terroristi che, diciamolo chiaro, riuscirono a nascondersi alle forze dell’ordine solo grazie alla connivenza delle comunità islamiche che anziché aiutare le autorità delle nazioni che offrivano loro una nuova occasione in piena libertà, hanno operato come fiancheggiatori del terrorismo islamico.
Rimane che la cartina tornasole di ciò che accade in Europa è in Israele dove il Ministero per l’Immigrazione, basandosi su rapporti di Intelligence, ha preparato un piano di assorbimento degli ebrei europei nel primo quadrimestre del 2020 con un aumento che andrà dal 45% al 50% in più rispetto ai primi 4 mesi del 2019. Qualcuno potrebbe anche rallegrarsi che gli ebrei si tolgono dalle scatole, ma a quel qualcuno ricordo ciò che la storia insegna, e cioè che ogni volta che gli ebrei hanno abbandonato un luogo chi rimaneva non ha mai avuto ragioni per festeggiare.
Michael Sfaradi, 10 ottobre 2019