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L’antisemitismo “democratico” del New York Times - Seconda parte

È strano pensare come la “signora in grigio” sia diventata la portavoce del razzismo democratico

Ancora oggi nessuno ha il coraggio di spiegare che la costruzione del muro divisorio fra Israele e i territori di Giudea e Samaria fu deciso in seguito alle infiltrazioni di terroristi palestinesi che andavano poi a farsi esplodere in mezzo ai civili israeliani. L’informazione falsa, parziale o decontestualizzata è, di fatto, disinformazione. Una disinformazione che tende a focalizzare lo sguardo e l’attenzione dell’opinione pubblica contro un nemico, vero o immaginario, e che per quello che riguarda Israele crea l’Antisionista, cioè ‘l’ “Antisemita democratico”.

Una disinformazione, ormai vera propaganda, che non ricorda e non vuole ricordare, come siamo arrivati al punto in cui siamo, una propaganda, ancora una volta di sinistra, troppo spesso di sinistra, che addossa volutamente ogni colpa a Israele e che, giustificando il terrorismo, si rende complice dello stesso. Una disinformazione, ormai vera propaganda, che continua ad alimentare l’opinione pubblica di stereotipi anti israeliani e che diventa così ostacolo a una qualunque ipotesi di trattativa che possa far arrivare al sogno chiamato pace.

Michael Sfaradi, 19 maggio 2020

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