Alternativamente, usando la tecnologia Bluetooth, gli smartphone dotati di appropriata app sono in qualche modo in comunicazione tra loro: se tu che sei positivo inserisci questa informazione nel tuo smartphone, tutti quelli che, dotati della stessa app, ti sono stati vicino ricevono l’informazione di essere stati potenzialmente in contatto con te. Circostanza che potrebbe creare ingiustificato panico. Nel caso, poi, tu dovessi sviluppare febbre o qualche altro sintomo, dovresti inserire l’informazione nel tuo smartphone, cosicché tutti quelli che erano stati potenzialmente in contatto con te ne vengano informati.
A questo punto, intanto, il panico è assicurato. Anche la riservatezza è sì assicurata, perché solo il contatto sa di essere tale; ma è assicurata anche nei confronti del sistema sanitario, che nulla sa di ciò che sta accadendo. Il meccanismo lascia alla discrezione del contatto se mettersi o no in quarantena da solo. Insomma, avremmo un sistema di monitoraggio, velleitario come tutti i monitoraggi privi di conseguenti azioni certe. Alla fine, possiamo con confidenza concludere che quella del presidente Fedriga è stata una scelta oculata. Bravo, Fedriga!
Franco Battaglia, 2 giugno 2020