Elodie nuda e libera (di dire cretinate su Meloni)

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Elodie (1)

Adesso basta. È l’ora di smetterla di parlare di Elodie. Che sia libera di dire la sua, anche se si tratta di avventurarsi nell’insidioso terreno della politica, di criticare liberamente il governo, se proprio lo reputa necessario, e, soprattutto, di potersi denudare ogni qualvolta lo ritenga opportuno e nella misura da lei prediletta. Senza perdersi troppo in chiacchiere e senza alimentare sterili polemiche utili solo a riempire le pagine dei quotidiani.

Perché lo scontro politico che impazza da giorni a reti e testate unificate, costruito ad hoc sulle provocatorie dichiarazioni rilasciate a margine di un’intervista a Repubblica dall’artista romana, ha ormai stufato, essendo poco sensato ed eccessivo da qualunque prospettiva lo si consideri. Tanto se visto da sinistra, lì dove non si perde mai occasione per ergere Elodie a bandiera dell’insipido progressismo in salsa tricolore, da sventolare all’occorrenza nel tentativo di gettare discredito sull’esecutivo di centrodestra. Quanto se osservata da destra, dove ci si ostina a voler a tutti i costi regalare spazio e notorietà alla bella cantante originaria di Quartaccio, attraverso attacchi mediatici che sortiscono quale unico effetto quello di accrescerne ulteriormente la popolarità.

Che senso ha continuare a sottolineare l’incoerenza di Elodie nell’aver prima condannato la mercificazione del corpo femminile e poi deciso di posare senza veli per il celebre calendario Pirelli, quando si sa già benissimo che quella dell’artista è una pura scelta di marketing? Oppure, che senso ha conferire una tale enfasi a qualche frase infelice, pronunciata solo ed esclusivamente nell’intento di far parlare di sé e guadagnarsi i titoloni di giornali e notiziari? E ancora, che senso ha creare improbabili dualismi tra una donna (Elodie) che di mestiere fa la cantante, ed un’altra (Giorgia Meloni) che guida invece un paese come l’Italia nelle vesti di Presidente del Consiglio dei ministri?

Davvero un esecutivo solido, suffragato da un ampio consenso popolare, deve preoccuparsi delle uscite a vuoto di un’artista in cerca di visibilità in vista del lancio di un nuovo prodotto sul mercato? Suvvia, siamo seri. Criticare Elodie per le sue frasi su premier e governo è un esercizio inutile e infruottoso, e, peraltro, facilmente passibile di accuse di illiberalità. Giova soltanto all’artista.

Perciò, lasciamo pure libera Elodie di muovere delle critiche sull’operato dell’esecutivo in carica, di palesare apertamente le proprie convinzioni politiche, di manifestare le proprie scelte attraverso il corpo, e di decidere se esibirsi più o meno vestita od anche di posare del tutto svestita. Tanto, l’unico effetto che la sua intensa ‘attività intellettuale’ potrà mai generare sarà l’incremento della produzione media di testosterone del maschio italico.

Salvatore Di Bartolo, 16 agosto 2024

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