Lascio a Vannacci essere normale: io, Sgarbi, fiero di essere diverso

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Sgarbi Vannacci

Ritengo la diversità un privilegio e una condizione di libertà. Non capisco questa aspirazione a essere “normali”. Vannacci fa battute, anche involontariamente comiche, e dice, come un tempo si poteva dire “normale” intendendo quello che fa la maggioranza. Ed ecco la battuta sui capelli rossi. La maggioranza non degli italiani ma dell’umanità non ha capelli rossi. Fine.

E proprio perché mi sembra doveroso sdrammatizzare un equivoco linguistico, voglio orgogliosamente affermare che io sono diverso. E non voglio, non intendo essere normale. Ritengo la diversità un privilegio e una condizione di libertà. Lascio a Vannacci di essere normale, e i ritengo libero di sorridere alle sue ingenuità, ma non di demonizzarlo…

Pensavo che soltanto i Papi credessero nel diavolo, vedo che molti si ritengono angeli. A me basta essere diverso, non normale. E ricordo a tutti che diverso si riteneva, ed era, Pier Paolo Pasolini. E credo tali anche Vasco Rossi, Feddy Mercury, Morgan, Carmelo Bene, Tony Effe. Tutti contenti di essere diversi e, per questo, ammirati da tutti.

Vittorio Sgarbi, 12 maggio 2024

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