Così a naso, a intuito, la grande notizia sembra una grande bufala. Perché quando in un articolo (o comunicato) sbatti la testa contro lo sponsor ogni due righe, la senti subito la puzza di marchetta. Lo sponsor in questione è il nostro Comm. Lup. Mann. Grand. Spion Mark Zuckerberg, quello che dà lavoro a una pletora di giornalisti falliti, per brevità chiamati debunker aka fact checker, e che avrebbe finanziato, prodotto, non si capisce bene, l’informazione pubblicitaria è sempre piuttosto fumosa, un supertelescopio capace di scovare le più remote forme di vita ai confini dell’universo. Si vede che a Zuck non gli bastava di farsi i fatti nostri per conto di Kamala, voleva spingersi fin dentro altre galassie, probabilmente per rompere i coglioni a Elon Musk che vuole “occupare Marte”.
Bizzarrie di fantastiliardari, noi già stiamo stretti in questa follia chiamata mondo, sta di fatto che un preclaro professor Simon Holland, chi era costui?, si è messo a giurare e spergiurare col Daily Mirror di “intelligenze extraterrestri non umane nella nostra galassia e la gente non lo sa”. E come fa a saperlo? Se non lo sapeva neanche l’esimio pofessor Holland, tutto eccitato grazie al Meta/telescopio. Poi se questi qui sono veramente intelligenti, chi glie lo fa fare di venire a inguaiarsi quaggiù? Difatti essendo intelligentissimi girano al largo “e la gente non lo sa”. Che poi, se anche lo sa, cosa le cambia: tanto finisce come il marziano a Roma di Flaiano e le “intelligenze extraterrestri” lo sanno e stanno. Per fatti loro, stanno.
La faccenda, approfondendo, si fa degna di Zelig: “Hanno trovato” dice il professor Holland che uno s’immagina coi capelli sparati, da scienziato pazzo, “le prove di una firma tecnologica non umana alcuni anni fa, utilizzando il telescopio Parkes in Australia… Lo studio è stato finanziato dai magnati della tecnologia Zuckerberg (dànghete!) e Yuri Milneris in una ricerca urgente di ulteriori dati per convalidare le loro scoperte senza precedenti”. Blinda la sbiliguda della supercazzola brematurata di guerre stellari, io il professor Holland lo vedrei bene in un simposio con Giuli e la Schlein, roba che l’intelligenza artificiale parte subito di zucca, anzi di Zuck come HAL, il padre di tutti i computer fuoriditesta. “Questa è una notizia dell’ultima ora, a partire da ieri (eh? ndr), ma i cinesi potrebbero spingerli alla posta, con il loro programma FAST [Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope]. È il più grande telescopio al mondo dai tempi di Arecibo”. Mecojoni! Alè, i cinesi, ecco dove si va a parare, le solite guerre fredde, di alababarde spaziali, che noia, che alabarba, che noia.
“Secondo il professore, gli addetti ai lavori del progetto Breakthrough Listen di Mark Zuckerberg (aridànghete!) lo hanno avvertito che potrebbero esserci notizie entro un mese potenzialmente sincronizzate con il brusio delle elezioni statunitensi, suggerendo prove concrete di forme di vita aliene”. Seh, il brusio: che vi diceva il vostro umile cronista terra terra? Altro che spazi infiniti e galattici, qui è sempre la solita pippa elettorale: “potenzialmente sincronizzata”, ma ci facci il piacere”. Va a finire che le intelligenze extraterrestri non ci vengono qui per non incontrare Trump, invece se la spunta quell’altra, quella che dorme con la pistola sotto al cuscino… Essù, ennamo! Che tristezza però, che bassezza questi soffietti pedestri e terrestri con la scusa della conquista del cosmo. “Indipendentemente da quale sia la fonte dei segnali di BLC-1, sottolinea Simon (sic!), è diverso da qualsiasi fenomeno naturale conosciuto. “È un’unica sorgente puntiforme”, dice, e non si tratta solo di rumore”.
Puntiforme? Forse è il rumore del concerto di qualche rapper il disarmo con tanto di guest star, J-Ax feat. J-Ell, forse è il rumore di fondo di questa informazione degenerata in gossip con tanto di esperti che lo teorizzano pure, “se non fosse per noi non sapreste più niente”. Di che? Di tette, culi, tresche, pippe ministeriali, di tutta la miseria dello squallore, della politica oltre il grande fratello, dello spionaggio non coi telescopi spaziali ma con gli occhiali che filmano, sempre di Zuck, degli smanettoni per conto di Putin (non pigliamoci in giro con la storia del segaiolo di Gela che faceva tutto da solo e per sé solo, questi sono i nipotini di Assange, spacciato come martire), dei prezzolati mandati a rovistare nei conti correnti, ma sempre “in nero”, “in rosso” mai. Comunque. Comunque, se davvero l’extraterrestre ci sta, e hai visto mai gli pigliasse la voglia, c’è posta per lui: qualcuno una cinquantina di anni fa già gli aveva dedicato una canzone, che riproponiamo riveduta e aggiornata ai tempi: extraterrestre, portali via.
Da Greta alla Ue, non è roba mia; extraterrestre, vienteli a cercare: Ursula e green deal, buttateli in mare. Extraterrestre, ti prego non tardare: voglio un pianeta su cui ricominciare. Senza guerre eterne per la ricostruzione, senza fanatismi di chi ha sempre ragione, senza le maschiette che tiran sganassoni, senza i femminucci che ci han le mestruazioni, senza i minizombie che ammazzano anche troppo, senza Ilaler Salis, senza quei gran rapper che son roba da sordi, senza gli Onlyfans che di figa son morti, extrarrestre, basta con i buoni, che come dice Wanna, inculano i coglioni…”.
Max Del Papa, 13 ottobre 2024
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