Commenti all'articolo “Laureato? Faccia pure il cameriere”. Perché è giusto rivedere il reddito minimo
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51 Commenti
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paolospicchidi@
24 Dicembre 2022, 13:51 13:51
Un motivo in più per spingere i laureati italiani ad emigrare… ottima idea ah ah ah ottima idea quella di cancellare la parola congruo e di cancellare l’RdC senza creare posti di lavoro… ah ah ah
luca
23 Dicembre 2022, 16:21 16:21
se si fosse fatto,come nella stragrande maggioranza dei paesi del terzo mondo,perchê l italia dal punto di vista dei salari è un paese del terzo mondo,il salario minimo,le persone non scelglievano se lavorare 12 ore al giorno 7 giorni su 7 un po in busta e un po in nero oppure part time 20 ore la settimana quando poi ne fanno 50 e il resto banca delle ore quando va bene ,umiliate,maltrattate,in alcuni casi morte,perchè il lavoro in italia vuole anche dire morire,oppure il RDC a 500 euro.Aggiungo in germania il RDC è stato cambiato da 10 a 12 euro che con 10 non si campava in italia nemmeno 9 lorde vanno bene.ai posteri l ardua sentenza
esnaider
23 Dicembre 2022, 15:37 15:37
“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità” non è una frase di Marx, ma di Thomas Jefferson. Nel curioso liberalismo nostrano invece della ricerca della felciità bisogna aspirare a diventare camerieri.
Luciano
23 Dicembre 2022, 14:44 14:44
Un titolo di studio certamente non può catalogare un individuo, ma deve essere comunque un elemento qualificante eccome tale va rispettato. Chiedere ad un laureato, per esempio, di raccogliere pomodori lo trovo assolutamente irragionevole. Ragazzi che vi siete o che vi state laureando prendete seriamente in considerazione di lasciare questo paese perché non vi merita. Fuori hanno ben altra considerazione e sicuramente hanno di meglio da offrirvi.
Arca
23 Dicembre 2022, 12:54 12:54
Il fatto è che nell’epoca attuale le tipologie di lavoro cambiano in tempi rapidissimi, e uno deve essere preparato ad imparare velocemente nuove competenze. Il titolo di studio, in questo senso, serve a poco. Serve invece “imparare” ad imparare, a migliorare se stessi.
Francesco
23 Dicembre 2022, 10:40 10:40
Il ragionamento va bene, ma fino a un certo punto. In un momento di difficoltà economica ci si adatta anche a fare lavori non qualificati. Ma un paese che non distingue i lavoratori in base alle competenze parte sconfitto. Per avere un’immigrazione regolare con lavoratori di qualità, dobbiamo offrire lavori di livello. Purtroppo abbiamo un sistema lavorativo di raccomandati e incompetenti. Un ingegnere bravo, se è africano italiano asiatico o cinese poco importa, deve avere l’opportunità di fare l’ingegnere: non può essere chiamato a pulire i cessi. È come se a voi giornalisti invece di scrivere vi fanno passare l’aspirapolvere in redazione.
Un motivo in più per spingere i laureati italiani ad emigrare… ottima idea ah ah ah ottima idea quella di cancellare la parola congruo e di cancellare l’RdC senza creare posti di lavoro… ah ah ah
se si fosse fatto,come nella stragrande maggioranza dei paesi del terzo mondo,perchê l italia dal punto di vista dei salari è un paese del terzo mondo,il salario minimo,le persone non scelglievano se lavorare 12 ore al giorno 7 giorni su 7 un po in busta e un po in nero oppure part time 20 ore la settimana quando poi ne fanno 50 e il resto banca delle ore quando va bene ,umiliate,maltrattate,in alcuni casi morte,perchè il lavoro in italia vuole anche dire morire,oppure il RDC a 500 euro.Aggiungo in germania il RDC è stato cambiato da 10 a 12 euro che con 10 non si campava in italia nemmeno 9 lorde vanno bene.ai posteri l ardua sentenza
“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità” non è una frase di Marx, ma di Thomas Jefferson. Nel curioso liberalismo nostrano invece della ricerca della felciità bisogna aspirare a diventare camerieri.
Un titolo di studio certamente non può catalogare un individuo, ma deve essere comunque un elemento qualificante eccome tale va rispettato. Chiedere ad un laureato, per esempio, di raccogliere pomodori lo trovo assolutamente irragionevole. Ragazzi che vi siete o che vi state laureando prendete seriamente in considerazione di lasciare questo paese perché non vi merita. Fuori hanno ben altra considerazione e sicuramente hanno di meglio da offrirvi.
Il fatto è che nell’epoca attuale le tipologie di lavoro cambiano in tempi rapidissimi, e uno deve essere preparato ad imparare velocemente nuove competenze. Il titolo di studio, in questo senso, serve a poco. Serve invece “imparare” ad imparare, a migliorare se stessi.
Il ragionamento va bene, ma fino a un certo punto. In un momento di difficoltà economica ci si adatta anche a fare lavori non qualificati. Ma un paese che non distingue i lavoratori in base alle competenze parte sconfitto. Per avere un’immigrazione regolare con lavoratori di qualità, dobbiamo offrire lavori di livello. Purtroppo abbiamo un sistema lavorativo di raccomandati e incompetenti. Un ingegnere bravo, se è africano italiano asiatico o cinese poco importa, deve avere l’opportunità di fare l’ingegnere: non può essere chiamato a pulire i cessi. È come se a voi giornalisti invece di scrivere vi fanno passare l’aspirapolvere in redazione.