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L’auto, la capra e una lezione sul Coronavirus

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Dal 1986 la famosa rivista statunitense Parade Magazine tiene una rubrica dal titolo Ask Marilyn in cui i lettori chiedono a Marilyn Vos Savant, ritenuta, con un QI stimato di 216, una delle persone più intelligenti al mondo e la donna più intelligente di sempre, di risolvere quesiti di vario genere, ma in particolar modo enigmi di tipo logico o matematico.

Un quiz per comprendere la logica scientifica

Nel 1990 un lettore le propose un quiz ispirandosi ad un popolare gioco televisivo che era andato molto di moda in quegli anni che si chiamava Let’s make a deal, condotto da Maurice Halprin sotto lo pseudonimo di Monty Hall, e che era basato sul seguente gioco a premi: a un concorrente vengono mostrate tre porte chiuse, indicate con numeri da 1 a 3; dietro a una delle due porte c’è un’automobile, mentre nelle altre due porte vi è una capra; il concorrente sceglie tra una delle tre porte e vince il premio che si nasconde dietro di essa. Il quiz proposto era quindi il seguente: “Supponi di essere in un gioco televisivo, e di dover scegliere tra tre porte. Dietro una porta c’è un’auto, dietro le altre una capra. Tu bussi a una porta, per esempio la numero 1, e il conduttore, che sa cosa c’è dietro ogni porta, apre un’altra porta, diciamo la numero 3, dietro la quale c’è una capra. Il conduttore ti chiede : “Vuoi cambiare porta?” Secondo te, conviene cambiare o tenere la porta?. Marilyn rispose che era in ogni caso sempre conveniente cambiare e affermò che, cambiando porta, le probabilità di vittoria sarebbero state di 2/3. La risposta suscitò parecchio scalpore sia perché la risposta era ritenuta dalla stragrande maggioranza delle persone sbagliata sia perché a dare quel tipo di risposta era stata una delle menti più brillanti del mondo.

In pochi giorni la rivista ricevette migliaia di lettere di lamentela, in particolar modo da rinomati professori di matematica, che lamentavano il palese errore, talvolta con qualche insulto, e che chiedevano che Marilyn chiedesse scusa pubblicamente per un errore tanto evidente. Tuttavia quelli che invece dovettero chiedere scusa erano i cosiddetti “professoroni” indignati. Con una semplice dimostrazione matematica è stato reso evidente che invece fosse Marilyn ad avere ragione (per chi non ci creda o abbia dubbi al riguardo vi invito ad osservare la dimostrazione schematizzata qui sotto).

Il profondo messaggio che si nasconde dietro questa curiosa storiella è che, nel mondo della matematica – ma credo si possa allargare il concetto a tutte le discipline scientifiche – non c’è spazio per istinti, sentimenti o sensazioni, ma ci deve invece essere esclusivamente il ragionamento logico, l’osservazione e la sperimentazione. Chi ha fatto di un ambito della scienza il proprio mestiere non dovrebbe in alcun modo approfittare quindi della propria nomea per sparare sentenze assolute né tantomeno per gettare fango su chi dissente e nemmeno basarsi sul proprio istinto.

Istruire il cittadino

Tuttavia passano gli anni ma i vizi in cui erano incappati i matematici allora, sono gli stessi in cui buona parte dei virologi che ad oggi intasano la televisione sono cascati. Uomini di scienza che dovrebbero fare divulgazione istruendo il pubblico su argomenti alla stragrande maggioranza ignoti invece hanno, e stanno tuttora, sprecando il loro tempo ripetendo frasi fatte del tipo “mettete la mascherina”, “state a casa”, “vaccinatevi mi raccomando”, senza mai tuttavia accompagnarle con una spiegazione scientifica che giustifichi quei consigli, ma pronunciandole con tono paternalistico, come se i cittadini non siano in grado di comprendere ciò che dicano, e ribadendone in continuazione la loro in discussione, quasi fossero parole dei testi sacri, e dando addosso a chiunque, anche colleghi esimi, si trovi in disaccordo, spesso senza argomentare e andando sul personale.

Farò solo un paio di esempi significativi, che credo più di tutti diano la dimostrazione dell’arroganza di queste figure, ma si potrebbe fare un elenco molto più lungo. Ricordo che il virologo Roberto Burioni aveva dichiarato a inizio pandemia che il virus non sarebbe mai arrivato in Italia, tuttavia è stato durante il primo lockdown ospite fisso da Fabio Fazio a Rai3 (ovviamente sotto lauto pagamento); è lo stesso che querelò lo scienziato Stefano Montanari, intervistato sul blog Byoblu, perché aveva criticato la scelta del lockdown e l’utilità delle mascherine; è infine lo stesso che ridicolizzò la figura del virologo Giulio Tarro, il quale aveva sostenuto che verso l’arrivo dell’estate ci sarebbe stato un crollo dei contagi, commentando: “Tarro è stato candidato al Nobel quanto io a Miss Italia” .

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