Politica

Le 10 leggi della stupidità che muovono la politica - Seconda parte

L’effetto di questa presa di posizione, comprensibile ed estremamente appagante perché ci libera della presenza di molti degli stupidi nei nostri dintorni, solitamente preclusa sul posto di lavoro, dove siamo condannati a convivere con la stupidità, la riserviamo alla nostra dimensione assembleare tipicamente in: riunioni scolastiche o condominiali, partecipazioni alla gestione delle attività associative come circoli sportivi o territoriali ed alla attività politica ed in particolare al diritto di voto.

Ed è in quel momento, dopo che le Leggi di Cipolla hanno dispiegato tutta la loro efficacia, che il lavoro di Lorenz si manifesta nella mia teoria della stupidità collettiva, determinando come la banale riunione di un condominio, con la comprensibile reazione del Presidente e l’inconsapevole decisionismo degli altri, si moltiplichi per milioni di volte nelle scelte politiche scatenando l’uragano nel quale ci dibattiamo ormai da anni.

L’elettore collettivo, nella fretta di decidere, non vuole perdere tempo ad informarsi o capire e grazie alla concitazione della sua decisione elettorale, la segretaria di un poliambulatorio, urlando il suo disprezzo per la politica e i politici, è stata proiettata, da schiere compatte di elettori in Parlamento, alla vicepresidenza del Senato, con la stessa leggerezza con la quale i medesimi elettori sono capaci di affidare le decisioni sul lavoro di rifacimento delle scale o di realizzazione di un tetto fotovoltaico all’amministratore che da anni li deruba grazie al loro tacito consenso ed alla pigrizia di controllare la rispondenza delle promesse ai fatti, salvo pentirsene quando ormai è troppo tardi.

Tra breve torneremo a votare per le Amministrative e a Roma lo stupido elettore collettivo tornerà in azione votando Virginia Raggi perché è tanto carina a per bene, Roberto Gualtieri che tanto è del Pd ed io ho sempre votato a sinistra, Enrico Michetti fosse altro che per scoprire chi sia, senza che nessuno faccia lo sforzo di ascoltare Carlo Calenda unico capace di proporre soluzioni e strategie.

Badate quello che sto dicendo non significa votare Calenda, ma votare Raggi dopo che si è certi che le sue proposte per Ama, Atac e lo sfascio romano, siano migliori di quelle proposte da Calenda, dallo scialbo Gualtieri o dallo sconosciuto Michetti, che potrebbe sorprenderci tutti a patto di scendere dalla biga e rientrare nel nostro millennio.

Antonio De Filippi, 6 settembre 2021

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