Stamane, mentre andavo all’edicola per la preghiera mattutina, come mi hanno insegnato mio nonno ed Hegel che nella mente si confondono fino all’uno, son passato davanti a una chiesa sul cui sagrato vi erano fedeli che partecipavano alla messa. Passavo tra la folla (sì, folla) e il sacerdote di verde vestito e con le braccia aperte diceva: “Preghiamo per chi governa perché Dio non gli faccia mai mancare la luce per i gravosi compiti che deve svolgere senza cadere nell’illusione diabolica del governo assoluto”. Mi allontanavo e ripetevo a me stesso che questa è da duemila anni la forza del cristianesimo sempre in lotta con il pagano sacrificio umano, la linea d’ombra che stiamo riattraversando.
Tutto nello Stato, nulla fuori dallo Stato. Il principio totalitario, esplicitato da Mussolini e realizzato al meglio da Tedeschi (nazionalsocialisti) e Comunisti nel 900, ispira amministrazione, società e scienza nel XXI secolo. Affidare la vita intellettuale, morale e sanitaria allo Stato è insieme un errore e un alibi. L’uomo è un animale che non può essere governato in modo totale senza perdere dignità. È il problema del nostro tempo.
Obbligo vaccinale per gli insegnanti: ora è chiaro perché si chiama “corpo docente” ed è ancor più chiaro che il corpo è dello Stato o lo Stato così ritiene. Tutto è dello Stato: corpo e scuola. Andrà tutto bene.
Gli uomini non vogliono sentirselo dire che la vita è tragica. Lo sanno, lo sanno che la vita è senza soluzione, senza riparo. Pura tempesta. Ma non vogliono sentirselo dire. Altrimenti verrebbero meno illusioni, alibi, inganni, prebende. La vita è già scomoda di suo per poterci mettere anche quella grande scomodità che è il peso della libertà di pensiero e di azione. Meglio affidarsi a qualcosa che si prenda in carico il peso. Meglio fingere di credere che il potere può tutto e corrompere così anche il potere. (Per approfondimenti: Scritti selvaggi o della lotta con la vita che ci divora; La Selva. Un tentativo di serenità nel mezzo della tempesta; L’individualismo statalista. La vera religione degli Italiani)
È tornato il tempo della dissimulazione onesta di Torquato Accetto per chi, beato lui, ci riesce. Larvatus prodeo, secondo Cartesio. Vivi nascosto, secondo Eraclito. L’arte di tacere, secondo Abate Dinouart. Insomma, fatti i cazzi tuoi, secondo ‘Ntonio u’ curnut’.
Decalogo per Facebook e per il governo:
1. Impara a dire “non lo so”.
2. Impara la numero 1.
3. Ritorna alla numero 1.
4. Nessun uomo sa più di quel che non sa.
5. Chi sa tutto non è Dio, è fesso.
6. Se credi di sapere tutto aspetta che ti passi.
7. Per sapere qualcosa è necessario sapere di essere ignoranti.
8. L’ignoranza non è eliminabile.
9. L’uomo non sa tutto, dunque, non può tutto.
10. La 9 vale per tutti, compreso Stato e governo.
Giancristiano Desiderio, 9 agosto 2021