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Le 3 insidie di una presidenza Biden - Seconda parte

Su questo, la ricetta di Biden appare molto lacunosa. Il candidato democratico dovrebbe aver in parte riconquistato l’operaia muraglia blu del Midwest, ma è anche del tutto subalterno all’agenda ambientalista, uno dei grimaldelli globalisti per cui è passata la distruzione dell’industria. Con costi umani elevatissimi: quelli che, nel 2016, spostarono verso il rosso il tradizionale blue wall.

Biden è pronto a riportare gli Usa pienamente nell’alveo delle liturgie mondialiste: Oms, trattati internazionali, liberoscambismo. Aver ignorato che il paradigma ereditato dagli anni Novanta è decotto è stata una delle cause del tracollo della sinistra occidentale. Se il probabile presidente Usa decidesse di voltarsi dall’altra parte anche stavolta, danneggerebbe il Paese e il suo stesso partito. Specie con la Corte Suprema ostile, un Senato malsicuro e una vittoria molto meno convincente delle aspettative, oltre che contestata. Così, per la sinistra, Biden finirebbe per essere il canto del cigno.

Alessandro Rico, 5 novembre 2020

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