Intervista esclusiva di Quarta Repubblica ad Alex Lubetsky, soldato ucraino impegnato al fronte contro la Russia che risponde al telefono senza poter rivelare la sua posizione. Si tratta di una testimonianza incredibile, sulle condizioni sul campo e sulle motivazioni di chi resiste. “Non puoi scappare da casa tua e abbandonare la famiglia – afferma il militare – Qui combattiamo per i valori che uniscono ucraini, italiani ed europei: il rispetto della vita umana e della democrazia”.
“Mezz’ora fa il comandante supremo ucraino ci ha comunicato che domani mattina ci sposteremo sui territori liberati per prenderne il controllo”, spiega il soldato. Che si lascia andare anche ad alcune rivelazioni sulle armi fornite dall’Occidente: “Abbiamo ricevuto bazooka e razzi Javelin dalla Gran Bretagna – spiega il soldato – E come arma personale utilizziamo il Kalashnikov”. Ci sono poi ovviamente i droni dei “nostri alleati” turchi, che “sono il vero simbolo di questa guerra”. E infine gli armamenti italiani, votati dal Parlamento e in transito verso l’Ucraina: sono arrivati? “Non posso né confermare né smentire – dice Alex – Ma io in questo momento sto indossando un giubbotto antiproiettile made in Italy”.
“Per ora noi e gli invasori abbiamo armi simili – continua Alex – tutte eredità dell’Unione Sovietica. I russi sono numerosi ma anche inesperti. Noi della difesa territoriale ucraina, che non siamo professionisti veri e propri, siamo più preparati ed equipaggiati dell’esercito regolare russo”.