Il meglio di sé, però, il ministro che fu già viceministro lo dà nel passaggio in cui afferma che devono essere i genitori e la comunità ad assegnare riconoscimenti, premi, apprezzamenti ai professori e alle professoresse. Non mi chiedete cosa significhi e qualora si riuscisse a capirlo non mi chiedete come si realizzerebbe. Ma, come diceva l’indimenticabile Corrado alla Corrida, non finisce mica qua. No. Perché ora il ministro dell’Istruzione, degno allievo di quella tovaglia da barbiere che è il Conte 1 e 2, dà il meglio di sé con questo bigodino: “Lo stesso vale per i presidi: no ad atteggiamenti punitivi. Il governo precedente voleva che timbrassero il cartellino, noi aboliremo questa norma”. Per il momento è stata abolita la decenza. Il governo precedente era proprio il governo in Lorenzo Fioramonti era viceministro dell’Istruzione.
La scuola italiana è finita da un pezzo. Ecco cosa resta: le barzellette esilaranti del ministro Fioramonti.
Giancristiano Desiderio, 17 settembre 2019