Cronaca

“Le Br? Un tale valore…”. L’audio choc alla Sapienza per Cospito

L’assemblea nell’Università che cacciò Papa Ratzinger e mise nel mirino Daniele Capezzone: “La lotta continuerà”

br alfredo cospito

Alfredo Cospito è al 41bis perché negli ultimi periodi di detenzione avrebbe intrattenuto con i suoi compagni anarchici una fitta corrispondenza che inneggiava al terrorismo e al tentativo di sovvertire l’ordine costituito dello Stato. Da oltre 100 giorni è in sciopero della fame, attorno alle sue condizioni si è aperto un cinema incredibile: accuse e contro-accuse tra maggioranza e opposizione, visite nelle carceri, interrogazioni e dossiersensibili“. Sapete tutto. Ma forse non eravate a conoscenza di quanto si sta muovendo all’interno della galassia anarchica e di sinistra estrema. Non solo le bombe messa qua e là, non solo le scritte sotto le ambasciate, le minacce e gli scontri con la polizia. In questo marasma c’è pure chi – all’interno di un’aula universitaria – è arrivato a inneggiare alle Brigate Rosse. A rimpiangere gli Anni di Piombo. Anzi: ad annunciare che quell’intento “rivoluzionario” tornerà in auge soprattutto se Cospito dovesse morire.

In questo servizio di Quarta Repubblica si può sentire tutto questo. È un audio carpito all’interno dell’Università La Sapienza di Roma, dove i ragazzi hanno dapprima impedito al giornalista Mediaset di entrare e registrare l’incontro. E poi – ignari di essere comunque registrati dall’interno – hanno glorificato i terroristi rossi che uccisero Aldo Moro, tanti e altri e solo venti anni fa il giuslavorista Marco Biagi. Un documento da osservare con molta attenzione. “Alfredo Cospito è [un caso] esemplare – si sente dire uno degli oratori dell’assemblea del 2 febbraio – E come lui sono stati ricordati i compagni delle BR che sono in carcere da 40 anni. Quello che è stato fatto negli anni ’70 e ’80 ha avuto tale valore che ancora adesso lo Stato” maledice “quelli che chiamano Anni di Piombo e che invece sono stati anni rivoluzionari”. Capito? “Se Alfredo morirà – conclude l’ignoto aizzatore della Sapienza – sappiamo chi sono i responsabili. In quel caso la lotta continuerà, non finirà certo con la sua morte e sarà ancora più determinata. Chi sta dall’altra parte deve rendersene conto”.

dalla puntata di Quarta Repubblica del 6 febbraio 2022