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Le bugie di Conte sull’emergenza omofobia

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A proposito di ddl Zan: Giuseppe Conte riesce dal frigo e, con il solito post lungo e barocco su Facebook, spiega che “purtroppo abbiamo l’urgenza” di approvare una legge “per porre un freno a odio, violenze e atti discriminatori collegati all’orientamento sessuale”. Insomma, l’Italia è più o meno al livello dell’Arabia Saudita, a leggere il commento dell’ex premier illuminato. Ma le cose stanno proprio così?

conte omofobia

Secondo l’Istituto di sessuologia clinica, il 74% degli omosessuali tra 13 e 26 anni dichiara di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico. I dati più concreti, basati su segnalazioni e di atti di violenza o discriminazione e sui crimini effettivamente perseguiti, parlano però di una realtà ben diversa. L’Ocse, ad esempio, tra 2015 e 2019, censisce 107 “crimini d’odio” legati all’orientamento sessuale della vittima. Di questi, 41 sono stati episodi di violenza fisica di vario tipo. L’Oscad, l’osservatorio del Viminale che si occupa di monitorare gli atti discriminatori, tra il 2010 e il 2019 conta solo 294 segnalazione relative a crimini o discorsi d’odio associati all’orientamento sessuale.

Tanto per farvi un’idea: quelle legate al credo religioso sono 402. Peraltro, le segnalazioni non indicano necessariamente reati effettivamente perseguiti e per i quali si sia giunti a una sentenza definitiva. Non è detto, infatti, che tutte le segnalazioni siano veridiche: emblematico il recente caso di Padova, sbandierato in prima serata da Roberto Saviano, sulla presunta aggressione omofoba a Padova. Alla fine, i magistrati hanno disposto un decreto penale contro tutti i partecipanti a quella che, a tutti gli effetti, è stata una rissa tra ragazzi alticci.

Insomma, alla luce di questi numeri, è lecito domandarsi e domandare a Conte: fermo restando che anche un singolo atto di discriminazione è odioso, siamo proprio sicuri che in Italia sia “urgente” approvare una legge come il ddl Zan? Siamo sicuri che il nostro Paese sia, come traspare dalle sue parole, una sorta di inferno islamico per le persone Lgbt? Non sarà che certe emergenze fa comodo inventarsele per altri interessi – ad esempio, cementare l’alleanza nata morta tra Pd e Movimento 5 stelle? Certo, se il terreno comune è quello di inventare nuovi reati (peraltro già perseguiti) e conculcare la libertà di parola, stiamo messi bene…