Tana per il prof

Le contraddizioni di Burioni

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Il professor Burioni, assai attivo sui social, continua a postare a mitraglia le sue piuttosto discutibili pillole di saggezza. E proprio citando un messaggio di “Pills of Scienze”, profilo molto seguito su Twitter, ha nuovamente dato una superba dimostrazione delle sue straordinarie capacità di sostenere tutto e il contrario di tutto.

Questo il post messo all’indice da Burioni: “Risultati preclinici suggeriscono che brevi periodi di esercizio ad alta intensità possono fornire protezione contro la crescita delle cellule tumorali. Le limitate evidenze precliniche dimostrano che l’effetto antitumorale derivante dall’esercizio fisico è transitorio.” A dir poco stupefacente il suo lapidario commento: “Non vedo un motivo ragionevole per divulgare risultati che dire preliminari è dire molto e che possono indurre il pubblico non esperto a conclusioni del tutto sbagliate.”

Ebbene, se non avessimo vissuto il dramma delle restrizioni, a cui la falange compatta dei virologi del terrore ha fornito un decisivo supporto scientifico – se così lo vogliamo definire – ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate.

Ma come, dopo aver aver avvalorato le più demenziali misure anti-Covid, a partire dalla raccomandazione di stare chiusi in casa a tempo indeterminato, più volte espressa pubblicamente da Burioni ben prima del lockdown, e soprattutto dopo aver raccontato che i vaccini sperimentali, realizzati a passo di corsa, erano sicurissimi e che bloccavano i contagi, oggi il grande Burioni si permette il lusso di redarguire chi osa pubblicare alcuni risultati parziali di una ricerca? E come mai ai tempi del terrore di massa, accresciuto oltre ogni misura proprio da alcune conclusioni errate, tra cui la falsa idea che il Covid-19 fosse una malattia mortale per tutti, il nostro eroe si è ben guardato dall’intervenire?

Sta di fatto che è proprio a causa di tutta una serie di conclusioni sbagliate, che i cervelloni del dogma sanitario hanno sostenuto senza battere ciglio, che abbiamo acquistato una montagna di dosi di vaccini inutili per la stragrande maggioranza della popolazione. Per non parlare del colossale e costosissimo tamponificio, in parte ancora in atto, delle mascherine usate persino all’aperto e di tutto il caravanserraglio dei protocolli anti-Covid i quali, invece di bloccare la diffusione di un virus imprendibile, hanno sostanzialmente paralizzato per tre anni la vita sociale ed economica del Paese.

In tal senso, anziché cercare il pelo nell’uovo in questa o quella conclusione scientifica di natura preliminare, io al posto dell’illustre Burioni mi farei un esamino di coscienza su ciò che lui e tanti suoi colleghi hanno apoditticamente affermato durante la pandemia di un virus a relativa bassa letalità.

Claudio Romiti, 27 settembre 2023

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