Chiedo scusa, questo non è un vero articolo. È un appunto, un promemoria. Il ministro del’Istruzione Lorenzo Fioramonti aveva promesso all’insediamento: tre miliardi per la scuola o mi dimetto.
Ieri esultava per una mancia di 31 milioni che garantisce la copertura delle borse di studio (ci mancherebbe non fossero coperte). Insomma, il ministro ha ottenuto solo spiccioli, qualche milione qua e là. A quando dunque le doverose dimissioni? La legge di stabilità non sembra soddisfare le miliardarie richieste del titolare dell’Istruzione.
In attesa, divertiamoci con l’ultima trovata del ministro, già famoso per la tassa sulle merendine. L’Eni è un colosso degli idrocarburi? Bene, deve riconvertirsi integralmente alle rinnovabili.