Esteri

Guerra in Medio Oriente

Le due mosse a sorpresa di Israele: si apre un nuovo fronte?

Israele Libano

Che l’asticella della tensione sul confine IsraeleLibano si stia alzando si capisce dal fatto che, dopo che il suono della sirena di allarme è riecheggiato, una delle batterie Patriot schierate è passato in modalità operativa e ha lanciato uno dei suoi missili che è poi esploso in aria.

Ma soprattutto il ministro della difesa Galant ha dato ordine di preparare un piano di evacuazione dei civili dai villaggi Kibbutz e comunità agricole di confine con il Libano. La possibilità di apertura di un fronte anche al nord contro Hetzbollah si fa sempre più certezza.

Non è un caso, come vi abbiamo già raccontato, che Israele sta inviando i riservisti non solo al confine con la Striscia di Gaza ma anche verso le altre frontiere a Nord e a Est. Al momento sia in Libano che in Cisgiordania nei campi profughi ci si è limitati a festeggiare la sortita di Hamas, ma qualora l’Iran dovesse chiamare, Hezbollah non potrebbe rimanere fermo.

Il governo di Netanyahu, che ha votato ufficialmente lo stato di guerra, non può certo permettersi nuovamente di farsi trovare scoperto. Mentre dunque i tank sono in viaggio verso l’enclave a Sud, dove presto potrebbe aprirsi una massiccia invasione militare via terra, la Difesa israeliana si sta coprendo anche sugli altri fronti. Non solo: secondo alcune fonti, da qualche parte in Israele ci sarebbero “due cellule dormienti” di Hamas, pronte ad entrare in azione qualora i carri armati di Tel Aviv dovessero varcare il confine della Striscia.

Resta la debacle del Mossad. I servizi segreti, rimasti sorpresi dall’attacco palestinese, avrebbero sottovalutato le capacità di Hamas. Tanto che i miliziani, ben addestrati, delle brigate Al Qassam sarebbero riuscite a penetrare di una decina di chilometri a est di Gaza, occupando 7 insediamenti, una base militare e prendendo numerose persone in ostaggio. Alcuni di loro sono ancora in territorio israeliano, impegnati in scontri a fuoco con l’esercito locale.

Ascolta l’audio-resoconto del nostro Michael Sfaradi direttamente da Israele:

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