Pillole Ricossiane

Le false privatizzazioni e quel vizio di nazionalizzare tutto

Gli scritti di Sergio Ricossa, economista e liberale vero, per leggere il presente

Uno dei “giochi” preferiti in Italia è quello di dare la colpa al liberismo per tutti i mali che pervadono l’economia, e non solo. Chi capisce un po’ di economia sa che, anche in Italia, è vero esattamente il contrario, e cioè che spesso le cose vanno male proprio perché di liberismo ce n’è troppo poco o nullo.

Il liberismo è per lo più inapplicato e sconosciuto (e inapplicato perché sconosciuto), però è causa dei mali ed è sempre coniugato con aggettivi quali “selvaggio”, “esasperato” etc. Non c’è, non sanno cosa sia, però è sempre colpa sua. E del suo figliolo, altrettanto sconosciuto: il neoliberismo!

Lo stato, i burocrati statalisti e gran parte della politica impediscono il libero mercato, lo inquinano e poi dicono che il mercato non funziona. Diceva Leonardo Sciascia: “Prima li chiacchierano, e poi vanno in giro a dire che son chiacchierati”. Si fa di tutto per dimostrare che il liberismo, il mercato e il capitalismo non funzionano. Presentando prove inconfutabili come, ad esempio, il fallimento delle finte privatizzazioni.

Si fa finta di privatizzare o si privatizza male in modo che a quel punto anche il mercato non possa fare miracoli, ed il gioco è fatto: le privatizzazioni e il mercato non funzionano. Quindi intervenga lo stato, possibilmente attraverso provvedimenti che portino alla bancarotta, arricchendo qualcuno e impoverendo il contribuente.

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Diceva Sergio Ricossa in Da liberale a libertario (Leonardo Facco Editore, 1999): ”Una privatizzazione mal fatta nuoce alla nostra causa. Permette ai nostri nemici di sostenere di aver privatizzato, senza che questo abbia portato a miglioramenti di sorta. […] Quindi, quando si liberalizza male, come in Russia, purtroppo i nostri nemici son contenti. E a volte fanno apposta a privatizzare male proprio per dimostrare che quanto sosteniamo non funziona. Molte privatizzazioni sono poi false privatizzazioni. L’ex Unione Sovietica ne è piena. E anche l’Italia ne è piena.

Purtroppo la nostra causa ne risente, ma ne risente perché i nostri avversari (politici, ideologici, filosofici) barano al gioco. Anzitutto, dicendo che noi diciamo cose che ci guardiamo bene dal dire. Poi, presentando come economia di mercato cose che con il mercato non hanno niente da spartire”.

E quindi, all’italiana, intervenga lo stato, nazionalizziamo!

Eppure lo diceva già Karl Kraus: “Non va bene che in uno Stato cattivo venga statalizzata una industria. Perché in primo luogo la merce diventa peggiore, in secondo luogo si viene serviti peggio e in terzo luogo, se si sbatte la merce sulla testa del fornitore, si offende un pubblico ufficiale”.

Fabrizio Bonali, 28 marzo 2023