C’era una giornalista che chiedeva come si possono fermare questi maschi bianchi, rei di portare avanti il patriarcato. Una domanda legittima, soprattutto se hai perso il buonsenso per strada. Ma l’aspetto più incredibile del pensiero di certi soloni riguarda l’incredibile doppiopesismo quando nelle notizie di cronaca il protagonista in negativo è straniero. News infilate in qualche angolo remoto dei quotidiani, nemmeno rilanciate sui social network, per evitare discussioni e soprattutto di coltivare pregiudizi nei confronti degli immigrati. Dimenticando che certi reati vengono commessi per lo più da loro, basti pensare agli stupri. Mentre quando il killer o il violentatore è italiano, bianco, ecco la prima pagina, il pistolotto dell’intellettuale di sinistra, la prima serata.
Basti pensare a quanto accaduto ieri a Giussano, in provincia di Monza. Nel parcheggio esterno di un noto centro commerciale, una donna di 24 anni è stata accoltellata alla schiena. È stata lei a segnalare subito il responsabile: l’ex fidanzato Said Cherrah, marocchino di 25 anni. I militari hanno subito trovato il coltello da cucina utilizzato per l’aggressione nelle immediate vicinanze della macchina della vittima. L’uomo, su consiglio del legale, si consegnato ed è stato arrestato per tentato omicidio. E fate bene attenzione: non si tratta di un raptus, di una follia improvvisa legata alla gelosia. La povera vittima vive un incubo ormai da anni.
Lo straniero, infatti, nel novembre del 2023 l’aveva aggredita lanciandole addosso dell’acido muriatico. La 24enne, professione operaia, si era salvata solo grazie all’intervento di alcuni passanti. Nel 2022, invece, le aveva distrutto la macchina. Ma come è stato possibile tutto ciò? L’uomo era sottoposto agli arresti domiciliari ma senza applicazione del braccialetto elettronico. Nonostante il divieto di avvicinamento – adottato sei o otto mesi fa – l’aggressore ha sfruttato un permesso per sottoporsi a una visita medica per vedersi con la ex, che aveva acconsentito a incontrarlo nuovamente forse convinta dal suo cambiamento.
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Fortunatamente la giovane aggredita è fuori pericolo – se l’è cavata con tre settimane – ma la vicenda di Giussano deve fare riflettere su vari aspetti. Innanzitutto sul controllo delle persone che hanno un divieto di avvicinamento alle potenziali vittime: se non vanno in galera, come si possono monitorare? Considerando che in questo caso lo straniero non aveva nemmeno il braccialetto. Ma soprattutto: perché questa vicenda non fa inorridire giornalisti, opinionisti e compagnia? Perché l’aggressore non è un maschio bianco occidentale etero e ricco, ma un marocchino? L’unica certezza è che questa storia non ha nessun rilievo, quando invece dovrebbe: anche se alla sinistra non piace questa considerazione – perché vera – la prevalenza di reati contro le donne è nettamente superiore rispetto agli italiani. Basterebbe leggere le pagine di cronaca dei giornali: sono ben nascoste, ma le notizie sui reati dei migranti ci sono.
Insomma, il silenzio su questa tragedia è anche comprensibile. Perchè i giornalisti-attivisti non hanno potuto sfoderare il classico pistolotto contro le destre, contro il machismo, insomma il solito ritornello. Già lo immaginiamo: l’unico commento possibile sulle violenze dello straniero? Beh, la strumentalizzazione dei partiti di governo. È già successo e succederà ancora, perchè ormai anche la cronaca viene filtrata attraverso l’ideologia integralista e talebana, con buona pace del senno.
Franco Lodige, 10 dicembre 2024
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