Chiesa

Le idiozie della Murgia (spiegate facile)

Continuano a far discutere le parole di Michela Murgia su Gesù Bambino e il rifiuto della complessità dei cristiani

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Mi ero riproposto di non intervenire sulla scrittrice sarda Michela Murgia, proprio perché essa campa di visibilità mediatica. Ma ormai ha ottenuto quel che voleva, perciò scrivo queste righe per ricordare (e ricordarmi) che i cristiani non credono a favole ma a fatti. Innanzitutto, tra i fondatori di religioni, solo uno è stato predetto e annunciato alla virgola: Gesù Cristo.

Per quattro secoli i profeti d’Israele hanno detto chi sarebbe stato, come, quando e perché. Il Centro Sudi Federici mi ha cortesemente girato un testo del 1950 (un catechismo LeMonnier di don Nosengo) che mette le cose in fila. Lo riassumo qui. Si comincia con Noè, che benedice nel figlio Sem la stirpe del Messia (Gen 9,26). Che sarà della nazione di Abramo: «Per te saranno benedette tutte le nazioni» (Gen 22,18). E della tribù di Giuda: «Lo scettro non sarà tolto da Giuda e dal condottiero della stirpe di lui, fino a tanto che venga colui che deve essere mandato, Egli sarà l’aspettazione delle nazioni» (Gen 40, 8). Della casa di David: «Il Signore ha dato a David promessa giurata e davvero non la ritratterà: un tuo figlio collocherò sul trono» (Sal 131,11). «Il seme di lui durerà in eterno » (Sal 88). Sua madre: «Ecco che una Vergine concepirà e darà alla luce un figlio e il suo nome sarà Emanuele cioè: Dio con noi (Is 7,14). 

Per approfondire:

Quando? Ecco: «da quando uscirà l’ editto per la riedificazione di Gerusalemme fino al Principe Unto vi saranno sette settimane e sessantadue settimane» (di anni). Di più: «L’Unto sarà ucciso e non sarà più suo popolo quello che lo rinnegherà. E la città e il santuario saranno distrutti da un popolo con un condottiero che verrà» (Dan 9,25). «La sua venuta sarà preceduta da una pace universale» (Is 2,4). Com’è noto, Augusto chiuse il tempio di Giano per l’unica volta nella storia di Roma: la pax romana ebbe il suo apice proprio nell’anno della nascita di Gesù.

Il profeta Malachia va nel dettaglio e parla addirittura del Battista: la venuta del Cristo «sarà annunciata e preparata da uno speciale inviato» (Mal 3,1). Il luogo: «E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei certo la più piccola fra le terre di Giuda; perché da te uscirà Colui che reggerà il mio popolo di Israele » (Mic 5,2). «Sarà adorato dai re d’Oriente che gli offriranno oro e incenso» (Is, 60, 6). «Soggiornerà in Egitto» (Os 11,1). «Sarà povero ed attenderà al lavoro » (Sal 87, 16). «Andrà a cercare le pecorelle smarrite, solleverà quelle che son cadute, fascerà le piaghe di quelle che sono ferite » (Ez 34). «Opererà miracoli a favore dei ciechi, dei sordi, dei muti» (Is, 35, 6). «Sarà anche una pietra di scandalo» (Is, 1, 6). Entrerà trionfalmente in Gerusalemme «cavalcando un’asina e un asinello» (Zac, 9, 9).

Per quando riguarda la Passione, il Salmo 22 la descrive con minuzia impressionante: mani e piedi forati, l’aceto, i soldati che si giocano le vesti, i sinedriti che sfottono il crocifisso. Perfino il prezzo versato a Giuda: «Mi pesarono per mia mercede trenta monete d’argento » (Zac 11, 12). Potremmo continuare, ma ci limitiamo a ribadire che tutta questa roba fu scritta secoli prima della nascita di Gesù. Se non ci volete credere, chiedete a qualche biblista. E se non vi basta nemmeno il biblista, rivolgetevi alla scrittrice sarda. 

Rino Cammilleri, 28 dicembre 2022