Teoria dell’illusione finanziaria di Amilcare Puviani, grande scienziato delle finanze italiano, è un libro che, pur risalendo al 1903, si deve consultare periodicamente, per capire come in fondo il tarlo della politica si muova e si sia sempre mosso con la medesima procedura: l’illusione. Soprattutto in campo fiscale ed economico, ma non solo. Ci sono dei passi che potreste prendere e applicare oggi come ieri, senza colpo ferire.
“Di tutte le illusioni, in cui possiamo cadere, una specie particolare assai comprensiva è quella delle illusioni politiche, la quale in ampio senso comprende i giudizi politici erronei delle masse sociali. Questa specie di illusioni include varie sottospecie: noi ci limitiamo a ricordare qui l’illusione politica in stretto senso e l’illusione finanziaria. La prima si riferisce alle fallacie delle masse intorno ai fini dello Stato e agli effetti della sua attività; la seconda si riferisce agli errori su certi mezzi, e non su tutti, che l’ente politico adopera per raggiungere i suoi scopi e più precisamente sulle entrate e sulle spese pubbliche.
L’illusione finanziaria racchiude adunque una categoria di errori che tende ad alterare il costo dello Stato, ed un’altra che tende ad alterarne l’utilità. Gli errori studiati dalla teoria dell’illusione nelle spese pubbliche non rappresentano tutti quanti gli errori, che tendono ad alterare l’utilità dello Stato nella nostra mente, ma soltanto quelli che si riferiscono a certe modalità dell’impiego del danaro pubblico, mentre gli altri errori, che si riferiscono alle conseguenze dell’attività politica o ai fini dello Stato o che sono a questi più intimamente connessi, sono chiariti dalla teoria dell’illusione politica in stretto senso.
In pari modo, gli errori studiati dalla teoria dell’illusione nelle entrate pubbliche non costituiscono tutte le fallacie possibili intorno al costo dell’ente politico, ma solo quelle che si riferiscono al costo prodotto dalla imposizione, e non già quelle che hanno riguardo ad altre specie di pene inflitte dallo Stato: servizio militare, servizio di giurato, restrizioni imposte dalle leggi alla libertà ed alla proprietà, persecuzioni a certe classi”.
Ecco, soprattutto queste ultime sono infinite e se c’è una cosa che Puviani non poteva considerare erano le illusioni e le pene che ci sono arrivate dal lockdown e dalle conseguenti normative sui protocolli sanitari e prudenziali da adottare, che altro non sono se non altre “restrizioni imposte dalle leggi alla libertà”.
Nicola Porro, Il Giornale 20 luglio 2020