La Ripartenza

Le imprese tra manager e famiglia: come rendere l’Italia più forte

La seconda tavola rotonda della sesta edizione dell’evento “La Ripartenza, liberi di pensare” nato da un’idea di Nicola Porro

La Ripartenza

“La competitività delle imprese tra manager e famiglia” è il titolo della seconda tavola rotonda della “Ripartenza”, l’evento nato da un’idea di Nicola Porro, direttore e fondatore del sito Nicolaporro.it. Un confronto per raccontare l’impresa secondo declinazioni diverse, con l’obiettivo di accendere i riflettori su storie differenti per dare il senso pratico di come rendere l’Italia più forte e più competitività. Protagonisti sul palco del Centro Congressi della Fondazione Cariplo di Milano Sara Doris (Vicepresidente di Banca Mediolanum SpA), Ernesto Fürstenberg Fassio (Presidente di Banca Ifis), Marco Tronchetti Provera (Vicepresidente Esecutivo del gruppo Pirelli), Renato Mazzoncini (Amministratore Delegato A2A) e Fabrizio Palenzona (Presidente della Fondazione CRT).

L’esempio di Ennio Doris

“Mio padre Ennio non ha mai separato la parte privata dalla parte pubblica. Diceva sempre che un uomo non può essere diverso in casa o fuori. I valori li ha incarnati in tutto ciò che ha fatto”: questo l’esordio di  Sara Doris sul palco della “Ripartenza”. La vicepresidente di Banca Mediolanum SpA  ha ricordato come “l’azienda nasca su un principio molto forte: lui era un consulente finanziario e andò a trovare un cliente, un falegname, che gli diede 10 milioni. Prese l’assegno, il cliente gli disse: “Io le sto dando questi”, indicando i calli, “Si ricordi che la mia famiglia non può mangiare se non lavoro. Se lei investe bene questo denaro, io per 10-15 anni potrò permettermi il lusso di ammalarmi”. Mio padre andò a casa triste, perché non risolse i problemi del cliente”. Un episodio che rappresentò la svolta: “Pensò a una polizza, si rese conto di non voler avere successo perché bravo a vendere ma perché utile agli altri. Concepì in quel momento ciò che è diventata Banca Mediolanum, con un consulente globale al servizio delle persone, della famiglia per tutti i problemi”. Costruita da zero un’azienda dal valore di miliardi: “Il modello nasce da un’idea di utilità e questo contraddistingue la nostra azienda”. La storia di Ennio Doris rappresenta un grande insegnamento: “Quando fai qualcosa in più di quello che sei tenuto a fare, si mettono in moto delle cose che non ti saresti mai aspettato. Le occasioni non ti aspettano su un vassoio d’argento, ma accadono facendo quotidianamente bene il tuo lavoro”.

La passione per il prodotto

Nel corso del suo intervento in questa seconda tavola rotonda della “Ripartenza”, Marco Tronchetti Provera ha posto l’accento sull’importanza della passione per il prodotto: “Io sono un appassionato di macchine. La primissima cosa che ho guardato è il prodotto, che aveva dei limiti. Ho avuto la fortuna di incontrare delle persone straordinarie, talmente desiderose di arrivare al successo che sono diventati ingegneri honoris causa. La passione per il prodotto è fondamentale”. “Bisogna usare al meglio questa passione, guardando la tecnologia come una grande opportunità”, ha aggiunto il vicepresidente esecutivo del gruppo Pirelli: “Dieci anni fa siamo stati tra i primi a organizzare dei corsi, quando abbiamo iniziato questo cammino è stato fantastico: oggi abbiamo circa 500 nativi digitali, i più bravi sono italiani. Serve una combinazione tra giovani ed esperti. Le nostre gomme parlano (ride, ndr)”.

Dialogo e infrastrutture

Il presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fassio si è soffermato sull’importanza del dialogo con i clienti, soprattutto in un settore come quello bancario: “Noi siamo una banca ad azionariato privato quotata in borsa. La nostra famiglia è a capo di un set di valori importanti. Oggi una banca che recupera credito deve pensare che i numeri sono persone. Noi come banca abbiamo attivato una cabina di regia per creare una metolodologia di recupero sostenibile”. Fürstenberg Fassio ha evidenziato sul punto: “Noi abbiamo 400 persone e si fanno tanti servizi. Più di 60 mila telefonate, controlliamo che un cliente non si senta debitore”.

Per fare impresa le infrastrutture sono una componente importante e Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione CRT, ha puntualizzato sul tema:  “Tutti i premier dicono che siamo il porto dell’Europa nel Mediterraneo. Il nostro compito doveva essere e dovrebbe essere collegare il Mediterraneo all’Europa. Cosa che non abbiamo fatto. Ma anzi abbiamo creato un peso. Il discorso non è il Ponte di Messina, ma un corridoio che parte da Berlino e arriva a Palermo. Stesso discorso da Lisbona a Kiev, che sta passando a Nord anziché dall’Italia. Senza queste infrastrutture noi creiamo un gravissimo danno alla competitività di chi ci garantisce il benessere”.

La bellezza dell’Italia è indiscutibile, ma Renato Mazzoncini è andato oltre con un tocco di ironia: “Noi siamo un Paese straordinario. C’è una classifica dei Paesi per percentuale del Pil legato alle materie prime. L’Italia è allo 0,1 per cento! Non abbiamo nessuna materia prima”. Soffermandosi sulla sua A2A, di cui è amministratore delegato, ha sottolineato: “Stiamo esportando più di 4 milioni di tonnellate di rifiuti. Stiamo mandando ancora in discarica l’equivalente di 26 Duomi di Milano. Noi con A2A abbiamo il 50% degli impianti del Paese, ma è una fatica enorme”.

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