Esteri

Le mani di Macron sull’Ue: vuole sostituirsi all’atomica Usa

Il protagonismo del presidente francese che offre l’ombrello nucleare agli alleati. Ma il controllo resterà a Parigi

Macron
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Proseguono dialoghi e contatti a distanza sull’Ucraina. Mentre l’Europa, in crisi dopo la svolta americana, cerca di capire chi essere e cosa fare. Da una parte Ursula von der Leyen propone un riarmo da 800 miliardi, che in Italia sta sollevando alcuni malumori nella maggioranza (vedi le frenate di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti), dall’altra Emmanuel Macron che cerca di sfruttare l’occasione per riprendersi la grendeur perduta in questi anni. Mostrando un protagonismo che solo tre anni fa, quando provò ad andare a Mosca per trattare con Putin, non gli portò affatto bene.

Le mosse di Trump

Dopo lo strappo dello Studio Ovale della Casa Bianca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha teso la mano al presidente americano Donald Trump, elogiando il supporto di Washington e invocando un aiuto nel percorso di pace con la Russia. Nella serata di ieri il leader di Kiev ha ribadito: “Stiamo preparando un piano step by step per arrivare a una pace giusta e che duri. Ci stiamo lavorando rapidamente e sarà pronto nel prossimo futuro”. E ancora: “L’Europa ha una visione condivisa su come dovrebbe finire la guerra e quali devono essere le garanzie di sicurezza. L’Europa dovrebbe essere al tavolo delle trattative nei colloqui futuri insieme all’Ucraina e agli Stati Uniti”.

Trump ha usato le maniere forti con Zelensky, come testimoniato dallo stop agli aiuti militari. Nella giornata di ieri è arrivata la sospensione della condivisione di informazioni di intelligence: la notizia è stata confermata dalla Cia. Una novità che rappresenta un bel problema per l’Ucraina, perché potrebbe rendere ancora più complicato affrontare l’aggressione delle truppe di Vladimir Putin: la cooperazione dell’intelligence a stelle e strisce è stata fondamentale per il Paese di Zelensky per consentirgli di identificare e colpire obiettivi militari russi.

Il direttore della Cia John Ratcliffe ha  precisato a Fox News che la sospensione ”sul piano militare e su quello dell’intelligence” è temporanea e che gli Usa ”torneranno a lavorare al fianco dell’Ucraina”. Ratcliffe ha sottolineato che ”lavorare fianco a fianco con l’Ucraina” è necessario ”perché dobbiamo respingere l’aggressione che c’è lì e creare le condizioni migliori affinché questi negoziati di pace possano andare avanti”.

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Per quanto concerne le terre rare, l’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerarie tra Stati Uniti e Ucraina non è stato ancora finalizzato. Diverse fonti americane citate da Cbs riportano che Trump, dopo la rottura della Casa Bianca della scorsa settimana, mira a raggiungere un “accordo più ampio e vantaggioso“. Il segretario del Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che, sebbene l’accordo non fosse stato ancora firmato, non era prevista una firma imminente. In altri termini, The Donald vorrebbe di più.

”Vogliamo tutti un futuro sicuro per il nostro popolo. Non un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte. Con i nostri sforzi coordinati e la leadership degli Stati Uniti, questo è del tutto realizzabile” ha evidenziato ancora Zelensky, testimoniando la priorità conferita alla pace. Ieri Zelensky ha avuto un colloquio ”franco” con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ”su vari problemi e sulla nostra visione per la futura architettura di sicurezza”, affermando che ”facciamo affidamento sull’unità dell’Europa attorno all’Ucraina e ci stiamo impegnando per questo”.

Le mosse di Macron

Sul fronte europeo, si sono moltiplicate le voci di una possibile missione del presidente francese Emmanuel Macron e del primo ministro britannico Keir Starmer, insieme al già citato Zelensky, a Washington per incontrare Trump e fare il punto sull’Ucraina. Ma fonti dell’Eliseo hanno smentito, sottolineando che “in questa fase” non è prevista alcuna missione di questo tipo. Per ora, il ministro degli Esteri britannico John Healey volerà negli Stati Uniti per incontrare il collega americano Pete Hegseth. Ma l’idea di tenere un summit tra Bruxelles  e Washington è viva: un’occasione per tenere unito l’Occidente. La proposta, lanciata per prima da Giorgia Meloni, “potrebbe essere utile”, ha confermato un alto funzionario Ue alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario: “Vedremo quando ci saranno le condizioni da parte degli Usa”.

È innegabile che la posizione degli Stati Uniti preoccupi gli europei. In un discorso alla nazione, Macron ha parlato di una “nuova era”, sottolineando che il Vecchio Continente deve prendere in mano la propria sicurezza. Il titolare dell’Eliseo ha ribadito che la Russia, diventata una minaccia non solo per l’Ucraina ma per l’intera Europa, non può essere ignorata, avvertendo che l’Europa non può restare passiva e si è detto pronto a “aprire il dibattito strategico” sulla dissuasione nucleare, proponendo una difesa atomica europea con il supporto degli alleati. “Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?  – ha detto – Di fronte a questo mondo in pericolo, restare spettatori sarebbe una follia. La Russia è diventata una minaccia per la Francia e per l’Europa. La situazione che vi descrivo è quella, e dobbiamo conviverci. E la strada per la pace non può fare a meno dell’Ucraina. La pace non può essere la capitolazione dell’Ucraina. Non possiamo dimenticare che la Russia ha cominciato ad invadere l’Ucraina nel 2014″.

Secondo l’Eliseo, l’Europa dovrà svolgere un ruolo centrale anche nella definizione delle garanzie di sicurezza per Kiev. Macron ha rilanciato l’idea di una missione di peacekeeping per prevenire le violazioni russe dopo l’accordo, annunciando un vertice a Parigi con i capi di Stato maggiore dei Paesi disposti a partecipare, una coalizione che potrebbe includere anche la Turchia, secondo la Cnn.

La domanda è: Macron fa del protagonismo o è davvero in grado di sostenere ciò che promette? Certo: l’arma nucleare è dalla sua. Ma quanti Paesi sarebbero disposti a passare dal “cappello nucleare” americano a quello francese? Quando Emmanuel dice “l’avvenire dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca”, sta forse ipotizzando che il centro decisionale si sposti a Parigi? Perché una cosa è certa, in questa Ue: oltre l’Unione economica (peraltro stracolma di dazi interni) e burocratica, non c’è nulla. L’accordo politico non esiste e prendere le decisioni al Consiglio Europeo è più complicato che approvare una mozione ad una riunione di condominio. Infatti nel suo discorso alla Nazione, Macron ha precisato che ogni decisione sulla bomba atomica “è sempre stata e resterà nelle mani del presidente della Repubblica, qualsiasi cosa succeda”. Cioè: comandiamo noi e i codici nucleari li gestiamo noi, così come il budget e l’operatività di ogni

E poi, ultima nota: quando Emmanuel parla di missione di pace europea in Ucraina, tiene conto del fatto che i militari che Parigi può fornire non sono neppure lontanamente sufficienti a coprire l’intero fronte di guerra con la Russia? Parigi vanta qualcosa come 300mila effettivi, poco meno del doppio di quelli che i russi avevano mandato solo nella prima ondata.

Franco Lodige, 6 marzo 2025

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