Rimane da capire: perché? La linea di Bergoglio sui presunti abusatori era chiara: tolleranza zero. Al punto da rinunciare persino a ragionevoli cautele garantiste. Ma allora per quale motivo il cardinale australiano George Pell, scagionato in secondo grado dalle accuse di violenza sessuale, è stato definitivamente liquidato dalla Segreteria per l’Economia, in seguito a un processo partito proprio quando aveva cominciato a ficcare il naso in un milione di euro custodito in conti celati ai bilanci? E perché, al contrario, pur avendo qualificato il proprio Pontificato come quello delle riforme, il Papa avrebbe lasciato che fosse reintegrato nel suo delicato incarico economico un vescovo “chiacchierato” e, per stessa ammissione di Francesco, “economicamente disordinato”? È solo questione di amicizia personale? O nella Santa Sede c’è un segreto inquietante, capace di condizionare persino le scelte del rivoluzionario Bergoglio?