“Panico da democrazia in pericolo”. La folle teoria sull’insonnia dei francesi

Ci mancava solo l’allarme degli psicologi in vista delle elezioni: la vittoria di Le Pen terrorizza Parigi (ma non solo)

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voto francia insonnia

La sinistra la conosciamo. Quando i risultati delle elezioni sorridono, quant’è bella la democrazia, il bene trionfa sempre sul male e così via. In caso contrario? Gli elettori sbagliano, nessuno ha compreso l’entità del pericolo e stupidaggini varie. C’è una caratteristica affascinante, soprattutto per quanto riguarda la stampa: quando la disfatta è probabile, o quantomeno possibile, spuntano articoli quantomeno divertenti su minacce, pericoli e profezie nere. In Francia, tra il 30 giugno e il 7 luglio, si terranno le elezioni legislative indette dal presidente Emmanuel Macron a causa dei clamorosi dati delle europee. Marine Le Pen e il suo Rn possono davvero sovvertire il trend ed ecco gli appelli alla resistenza, l’arruolamento dei vip e le così via. Ma quanto apparso su Repubblica supera ogni immaginazione: il “panico da democrazia in pericolo”, con l’insonnia dei transalpini per la possibile vittoria della Le Pen.

Un racconto strappalacrime, un clima di resilienza vicino a quello dell’epoca Covid, con i francesi che si chiedono come si sveglieranno l’8 luglio, il giorno dopo il secondo turno. Sì, perchè secondo diversi psicologici domenica 7 luglio provoca un vero e proprio senso di vertigine, con un’impennata di sintomi come depressione, stress, tachicardia, insonnia. C’è chi parla di “demo-ansia”, ossia di panico da democrazia sotto minaccia, come Gladys Mondière, presidente della Federazione francese di psicologi: “I fattori che contribuiscono all’ansia sono riuniti in un solo evento: l’imprevisto, la preoccupazione e l’incertezza per il futuro”. C’è persino chi ha pianto sentendo l’annuncio in tv di Macron, tanto da rifugiarsi nell’alcol o negli ansiolitici per dimenticare.

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Il ritorno alle urne – emblema della democrazia – leggendo l’articolo di Repubblica sembra aver rovinato un’estate straordinaria, fatta di vacanze, Europei e Olimpiadi. La minaccia delle destre, il terrore nero, o noir, visto che ci troviamo a Parigi. Tensioni esasperate – anche dalla stampa – con la politologa Chloé Morin che arriva a parlare di “uno dei più grandi shock politici da decenni”. Interventi piuttosto iperbolici, esagerati e gonfiati, eppure tutto viene preso per buono. Come l’esponente della galassia Lgbt – che rischierebbe grosso con la Le Pen, secondo i soloni – che non dorme da dieci giorni. Provare una bella camomilla potrebbe aiutare, senza per forza pensare alla Le Pen o a Bardella. Amici non ne ha per un consiglio così saggio?

La conclusione del pezzo di Rep è eccellente, perchè cita anche Antonio Scurati, il martire nostrano che ha raccolto riconoscimenti Oltralpe. “La speranza è il motore del progressismo”, la massima dello scrittore ossessionato da Mussolini. La speranza nostra invece è quella di non assistere più a certe sceneggiate, nadir del buonsenso.

Franco Lodige, 24 giugno 2024

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