Politiche green

Le regole Ue sui trattori sono un suicidio (e non salvano il pianeta)

Il problema della transizione ecologica? Pensa di risolvere in Europa un problema che è mondiale. Gli altri se ne fregano e i nostri produttori restano al palo

trattori von der layen

La cosiddetta protesta dei trattori, secondo una efficace sintesi giornalistica, rappresenta l’ennesimo problema complesso a cui, vista la fondamentale importanza della produzione agricola, è assolutamente vietato offrire soluzioni semplici e a buon mercato. Ebbene, una di tali soluzioni l’ha proposta Matteo Richetti, esponente di Azione, martedì scorso durante un dibattito mattiniero in onda su La7.

In estrema sintesi, alle tesi di chi sostiene che l’eccesso di regole imposte dall’Europa, finalizzate ad una transizione ecologica la cui definizione fa venire a molti l’orticaria, stia massacrando la nostra agricoltura, Richetti risponde che l’unica soluzione praticabile sia quella di estendere tali regole, comprese quelle per impedire lo sfruttamento della manodopera e del lavoro minorile, laddove nel mondo esse non esistono o non vengono rispettate. Tutto ciò, a suo dire, per il semplice motivo che il tema della transizione ecologica riguarderebbe l’intero pianeta.

Ora, in primis, sarebbe il caso di ricordare al nostro eroe che lotta per disinquinare il mondo su quali dimensioni egli immagina di intervenire. In particolare, tanto per citare alcuni dati assai significativi, l’intera Europa produce l’8% della vituperata CO2, alias diossido di carbonio, alias anidride carbonica; i soli Stati Uniti il 16% e la Cina addirittura il 32%.

Quindi, stabilito che sia una pura utopia immaginare che l’Europa abbia la forza per imporre al di fuori del nostro piccolo Continente le sue demenziali regole, comprese quelle sulla curvatura delle banane, si deve convenire che la crescente rigidità delle stesse norme rappresenta una vera e propria camicia di forza per i produttori italiani ed europei, impedendo loro di contrastare la concorrenza estera, oltre a quella  di alcuni partner comunitari meno ligi nell’osservanza delle medesime regole .

Ciò determina, per concludere con una battuta, tra i produttori agricoli la sgradevole  sensazione di essere costretti ad emulare quel proverbiale marito che, per fare un gran dispetto alla moglie, decide di tagliarsi i propri attributi maschili.

Claudio Romiti, 8 febbraio 2024