Commenti all'articolo Le tasse sono l’anticamera della tirannia

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vilma
vilma
31 Ottobre 2019, 9:07 9:07

Un quesito semplice semplice, da casalinga di Voghera: su un immobile di proprietà si paga l’IMU per il solo fatto di detenerne il possesso, indipendentemente dal fatto che sia a reddito o sia sfitto.
Nella denuncia dei redditi si riporta il reddito lordo prodotto da quell’immobile, quindi comprensivo dell’importo dell’IMU, non detraibile, reddito che viene tassato concorrendo alla definizione dell’IRPEF imponendo quindi di pagare una tassa su una tassa.
O il mio commercialista ha sempre sbagliato le mie dichiarazioni annuali o tutto ciò non è normale.

Guillermo
Guillermo
25 Ottobre 2019, 19:19 19:19

Nella Bibbia troviamo il racconto di Giuseppe che, essendo diventato il secondo del faraone, amministrò il beni del regno nei 7 anni di prosperità e nei seguenti 7 di carestia. Negli anni di abbondanza accantonò 1/5 del raccolto che poi venne venduto nei 7 anni di magra. L’ultimo anno, non avendo con che pagare, i sudditi vendettero le loro terre diventando proprietà del faraone e loro stessi come schiavi. Essendo schiavi, ripeto, schiavi, sono stati tassati del 20% delle loro entrate. Una flat-tax del 20% risultava già essere segno di schiavitù. E noi allora?

Alfredo Branzanti
Alfredo Branzanti
25 Ottobre 2019, 18:11 18:11

Il confine “fra imposta e contribuzione” è sottile, come giustamente affermava Ferrara, e la comprensione di quel confine diventa impossibile, se affrontato in un’ottica ideologica, liberista o socialista. Personalmente credo non sussistano dubbi che il modello democratico europeo, dotato di un sistema di welfare (declinato in modalità diverse, renana, nordica, britannica o mediterranea), abbia garantito il più elevato livello di libertà personale, soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni individuali e di sicurezza che la storia abbia mai conosciuto. Ovviamente senza negare l’esistenza, nei sistemi welfaristici, di disservizi, sprechi e difforme allocazione delle risorse. Questa garanzia straordinaria richiede un adeguato livello di “contribuzione” ed è necessario che la contribuzione sia sostenibile, e non distruttiva, per i diversi redditi e coerentemente distribuita. L’Italia è un paese che applica una pressione fiscale pesante, ma che si rivela un autentico paradiso fiscale per le grandi ricchezze. Tre esempi concreti. 1. L’aliquota Irpef più alta è pari al 43% e si applica sullo scaglione di reddito superiore a 75.000€; per un reddito di 100.00 € può risultare anche eccessiva, ma la stessa aliquota si applica su una fascia di reddito che raggiunga alcuni milioni. 2. Sulle successioni (prendiamo quelle in linea retta) si applica una aliquota del 4%, per la quota eccedente una (giustissima) quota esente di 1.000.000 € per ciascun erede. L’aliquota è la… Leggi il resto »

Sal
Sal
25 Ottobre 2019, 17:59 17:59

In effetti ci sarebbe un modo per risolvere questo conflitto epocale tra chi paga le tasse e chi non le vuole pagare (non uso il termine evasori per non offendere nessuno)
I lavoratori dipendenti che pagano le tasse fruiscono dei servizi dello stato, efficienti o carenti che siano.
Lavoratori autonomi, liberi professionisti, commercianti, ecc ecc sono esentati dalle tasse. Però quando vanno in ospedale pagano, a scuola pagano, la manutenzione della strada in cui abitano la pagano, interventi di polizia ambulanza pompieri ecc ecc ecc pagano.
Non pagano prima…. ma pagano dopo.

adl
adl
25 Ottobre 2019, 17:28 17:28

Il prof. Victor Uckmar citava spesso l’esempio del popolo babilonese (se ben ricordo), che stanco della tirannia impositiva, reagì male nei confronti del governo impositore, decapitandone e non metaforicamente i membri. Oggi alla tirannia impositiva si è aggiunta la devastante vessazione burocratico fiscale plurima, crescente e ripetuta, siamo ben oltre il livello raggiunto dal popolo babilonese.