Commenti all'articolo Le teleriunioni si sono impadronite del nostro mondo
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11 Commenti
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Giorgio Benussi
31 Maggio 2020, 19:00 19:00
“[ ]eccoci di nuovo qui tutti insieme, come se non sia successo niente[ ]”
Fosse, Cofrancesco, fosse, non sia!
Riccardo
31 Maggio 2020, 6:34 6:34
Non l’idea della morte dovrebbe dunque far paura , ma una mal riposta concezione di vita . Non riesci ad amare , perché non sei amato , infelice ed inutile , ignorante e povero ; conoscenza e sapere in funzione al saper amare . Quando conosci , sai e ami , incominciano i guai , divieni un disadattato , l’inizio della fine , perché subentra la paura della perdita . Perviene un retro pensiero che autorizza e sproporziona , col ruolo , la facente funzione che disequilibra l’empatia che approda a nevrosi . Responsabilità . Quanti responsabili anche in politica ! Giocare a scacchi con la morte è un previlegio del poter vivere ; quando possiedi l’occasione , vivi , pur avendo destino segnato . Il “nulla eterno “ paralizza di fobica disperazione , il famigerato male di vivere , la depressione , talmente dolorosa che ragionevolmente suicidarsi è strada obbligata e sollievo . Dunque esorcizzare la morte rappresenta il circolo vizioso di una fede che non esiste , essendo essa stessa un dono intangibile che appaga come la pienezza della vita che è tale in subordine alla non percezione della stessa come valore misurabile con le parametrazioni del possesso . Il senso del possesso è il taglio istintuale dell’animale che misura costantemente la percezione attraverso le dinamiche dell’ occasione… Leggi il resto »
Cecilia fusco
31 Maggio 2020, 5:45 5:45
Rassegnazione?la tecnologia ci ha tolto il piacere o la noia di contratto fisico con gli altri?vediamone i lati positivi:il tempo risparmiato che ci dà la possibilità di fermarci e di guardarci allo specchio e di pensare.
Stefania
31 Maggio 2020, 0:16 0:16
Teleriunioni, webinar, piu’ formazione su tutti gli argomenti per non sentirsi isolati, per fare qualcosa di positivo per esorcizzare questo periodo. Risultato: peggioramento vista, nervosismo, ansia di stare attenti al collegamento, magari ad un’ora assurda, le 14.30.
Alfredo Branzanti
30 Maggio 2020, 22:44 22:44
Sono oltre vent’anni che partecipo a videoconferenze, anche se negli ultimi mesi la frequenza è stata altissima.
Non nego cbe, anche per età, ne esco un po frastornato, ma ho potuto mantenere contatti con colleghi e clienti, altrimenti impossibili, volendo (volendo, prima che essendo tenuto) mantenere livelli di sicurezza.
Il mio lavoro di consulente aziendale mi porta a percorrere circa 60.000 km annui in automobile, cui vanno aggiunti gli spostamenti in treno, per cui un maggiore utilizzo dello strumento mi privera’ del piacere di sperimentare qualche nuovo ristorante, ma alleggerira’ di molto fatica e costi delle trasferte.
Ergo evocare il rifiuto dell’etica del destino, la rimozione della morte e della ybris e la partita a scacchi del bergmaniano cavaliere Antonius Block a proposito delle videoconferenze mi sembra davvero volersi creare un problema inesistente ed uno spunto di riflessione che, con tutto il rispetto per la capacità di elaborazione filosofica di Cofrancesco, trovo immotivato.
Cristina Menozzi
30 Maggio 2020, 20:59 20:59
L’uso peggiore di questo metodo è per la didattica ,interrogazioni,esami.
Non si capisce come si possa andare al mare ma non si può sostenere l’esame di maturità in modo tradizionale secondo programmi magari ridotti ,con testi adeguati .Non si capisce come non possa essere formulato un componimento scritto in italiano a distanza di sicurezza ma a scuola.
Le aule e i corridoi nelle scuole non mancano per mantenere il distanziamento sociale.
Idem per esami universitari e lezioni in presenza .La sera tutti insieme al bar ma durante il giorno isolati in casa .
Ritengo che l’istruzione non sia prioritaria per chi ci governa .Di contro preferiscono giovani ignoranti ,isolati e in casa .
Tutto ciò è molto pericoloso ,spero che Lei si faccia portavoce di questo pensiero.
“[ ]eccoci di nuovo qui tutti insieme, come se non sia successo niente[ ]”
Fosse, Cofrancesco, fosse, non sia!
Non l’idea della morte dovrebbe dunque far paura , ma una mal riposta concezione di vita . Non riesci ad amare , perché non sei amato , infelice ed inutile , ignorante e povero ; conoscenza e sapere in funzione al saper amare . Quando conosci , sai e ami , incominciano i guai , divieni un disadattato , l’inizio della fine , perché subentra la paura della perdita . Perviene un retro pensiero che autorizza e sproporziona , col ruolo , la facente funzione che disequilibra l’empatia che approda a nevrosi . Responsabilità . Quanti responsabili anche in politica ! Giocare a scacchi con la morte è un previlegio del poter vivere ; quando possiedi l’occasione , vivi , pur avendo destino segnato . Il “nulla eterno “ paralizza di fobica disperazione , il famigerato male di vivere , la depressione , talmente dolorosa che ragionevolmente suicidarsi è strada obbligata e sollievo . Dunque esorcizzare la morte rappresenta il circolo vizioso di una fede che non esiste , essendo essa stessa un dono intangibile che appaga come la pienezza della vita che è tale in subordine alla non percezione della stessa come valore misurabile con le parametrazioni del possesso . Il senso del possesso è il taglio istintuale dell’animale che misura costantemente la percezione attraverso le dinamiche dell’ occasione… Leggi il resto »
Rassegnazione?la tecnologia ci ha tolto il piacere o la noia di contratto fisico con gli altri?vediamone i lati positivi:il tempo risparmiato che ci dà la possibilità di fermarci e di guardarci allo specchio e di pensare.
Teleriunioni, webinar, piu’ formazione su tutti gli argomenti per non sentirsi isolati, per fare qualcosa di positivo per esorcizzare questo periodo. Risultato: peggioramento vista, nervosismo, ansia di stare attenti al collegamento, magari ad un’ora assurda, le 14.30.
Sono oltre vent’anni che partecipo a videoconferenze, anche se negli ultimi mesi la frequenza è stata altissima.
Non nego cbe, anche per età, ne esco un po frastornato, ma ho potuto mantenere contatti con colleghi e clienti, altrimenti impossibili, volendo (volendo, prima che essendo tenuto) mantenere livelli di sicurezza.
Il mio lavoro di consulente aziendale mi porta a percorrere circa 60.000 km annui in automobile, cui vanno aggiunti gli spostamenti in treno, per cui un maggiore utilizzo dello strumento mi privera’ del piacere di sperimentare qualche nuovo ristorante, ma alleggerira’ di molto fatica e costi delle trasferte.
Ergo evocare il rifiuto dell’etica del destino, la rimozione della morte e della ybris e la partita a scacchi del bergmaniano cavaliere Antonius Block a proposito delle videoconferenze mi sembra davvero volersi creare un problema inesistente ed uno spunto di riflessione che, con tutto il rispetto per la capacità di elaborazione filosofica di Cofrancesco, trovo immotivato.
L’uso peggiore di questo metodo è per la didattica ,interrogazioni,esami.
Non si capisce come si possa andare al mare ma non si può sostenere l’esame di maturità in modo tradizionale secondo programmi magari ridotti ,con testi adeguati .Non si capisce come non possa essere formulato un componimento scritto in italiano a distanza di sicurezza ma a scuola.
Le aule e i corridoi nelle scuole non mancano per mantenere il distanziamento sociale.
Idem per esami universitari e lezioni in presenza .La sera tutti insieme al bar ma durante il giorno isolati in casa .
Ritengo che l’istruzione non sia prioritaria per chi ci governa .Di contro preferiscono giovani ignoranti ,isolati e in casa .
Tutto ciò è molto pericoloso ,spero che Lei si faccia portavoce di questo pensiero.