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Le veline del coronavirus

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Un corsaro che si rispetti si scoccia del conformismo. Ed oggi, ai tempi del coronavirus e dei lockdown, non tira una bella aria per le libertà e per le opinioni fuori dal coro. Si avverte ormai il gusto di una autocensura insopportabile. Ci manca soltanto un ufficio veline che ci invii le sue disposizioni. Tipo queste.

1. È rigorosamente vietato qualsiasi cenno critico o ostile, sia pur velato o indiretto, ai virologi dell’Italia ed al nostro patriottico Cts. Eventuali trasgressioni daranno luogo a immediate trasmissioni 24 ore su 24 di virologi in tv. Reti unificate.

2. Si raccomanda una ardente passione al tema del lockdown, che deve illuminare i giornali, le radio e le tv, in ogni numero quotidiano.

3. Chiudere tutto, obbedire, tamponare.

4. Le fotografie di avvenimenti e panorami italiani con gente in giro vanno criminalizzate. Se si tratta di folle, scartare le fotografie con spazi vuoti; se si tratta di nuove strade, zone monumentali, ecc., scartare quelle che non danno una impressione di disordine ai tempi del virus.

5. Il tempo libero ai tempi del Covid-19 non esiste.

6. Celebrare ogni dichiarazione del ministro Roberto Speranza. Renderlo sexy.

7. Conte è più bello di Alain Delon. Far circolare.

8. Sottolineare quotidianamente gli editoriali patriottici di Marco Travaglio.

9. Fare martellante campagna contro Donald Trump. Tifare ed evidenziare tema fastidio di Melania Trump per marito. Invocare divorzio tra i due.

10. Leggere nelle scuole di ogni ordine e grado, aperte o con didattica a distanza, articoli di Cazzullo, Travaglio, Scanzi, Merlo (Francesco). Dopo Gianni Rodari sono loro i nuovi pedagogisti.

11. Distribuire quotidianamente al popolo foto degli eroi della scienza; Galli, Crisanti, Capua, Burioni, Pregliasco e di tutti i membri del Cts. Non distribuire immagini di Palù, Bassetti e Zangrillo.

12. Notare come professor Massimo Galli non si stanchi dopo ore e ore e ore di tv. Un ardito della causa.

13. Assoluto divieto di nominare la Svezia e le sue libertà anche in tempi di Covid.

14. Non occuparsi in alcun modo degli alberi di Natale, dei panettoni, e non accennare – in articoli o in pubblicità – alla ricorrenza di Capodanno. Il Natale ai tempi del virus non si festeggia.

15. È bene che le notizie concernenti i party felici avvenuti in condizioni eccezionali siano escluse dalla cronaca, se non per criminalizzare i festeggianti.

16. Non pubblicare foto di sposi innamorati.

17. Non criticare la Cina.

18. Non pubblicare, fino a nuovo ordine, immagini o video di gente a zonzo, se non per invocarne multe salate o arresti.

19. Sul presepe essere cauti. Abolire Re Magi, troppi regali. Non è il caso di essere euforici.

20. La stella Cometa in realtà è un virus. Far sapere.

21. I pastori vanno fermati. Non si circola tra regioni.

22. Il cenone dell’ultimo dell’anno è un atto eversivo. Vietare.

23. La befana dovrà avere la mascherina e portare carbone solo ai congiunti.

Il Corsaro Nero, 16 novembre 2020