Politica

Le virostar perdono ancora: Pregliasco trombato al voto

Il virologo si era candidato con Majorino: non ottiene il seggio. “Ora torno al mio lavoro”

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Non si ride delle disgrazie altrui, ma sorridere si può. Dunque la notizia di giornata per quanto riguarda le elezioni in Regione Lombardia è questa: Fabrizio Pregliasco, l’oracolo del Covid, non è stato premiato dagli elettori. Si era candidato con il centrosinistra, segnatamente con la lista civica di Majorino,  cioè col Pd (maddai), ma non è riuscito a ottenere il seggio. Peccato.

In fondo non è il primo e non sarà l’ultimo dei virologi trombati dal pubblico. Molto ascoltati dalle televisioni e dai giornali, ma poco apprezzati dagli elettori che si recano alle urne nonostante l’altissima esposizione mediatica. Pregliasco, il “sessuologo del Covid” (ricordate?), ha racimolato 2.005 preferenze e si è classificato quinto nella lista civica di Majorino, dunque dovrà assistere ai prossimi cinque anni di governo di centrodestra dagli spalti. La sua candidatura sembrava l’occasione per catalizzare il voto di chi, nell’idea del Pd, bocciava in toto la gestione lombarda della sanità. Ma la riconferma di Fontana, bistrattato da tutti i media, e la bocciatura di Pregliasco dimostrano che molti si erano sbagliati. E che gran parte degli attacchi erano pregiudiziali. Esagerati.

A uscirne malissimo è soprattutto una certa narrazione politica del covid e della sua gestione. Lo si era capito anche con le elezioni politiche. Pier Luigi Lopalco era stato sconfitto nel collegio uninominale in Puglia. E nonostante Crisanti abbia ottenuto il seggio da senatore nella circoscrizione Europa, il tracollo del Pd e della sinistra tutta ha già dimostrato che agli elettori la “linea Speranza” non è piaciuta. Non tanto da premiare i suoi più accaniti sostenitori, dai dem al M5S, passando per i vari partitini di sinistra.

Per approfondire

Il diretto interessato dal canto suo la prende con filosofia. “Direi che è stata una bella corsa, ho avuto l’occasione di conoscere tante persone, girare nei mercati e confrontarmi su tanti temi. Speravo obiettivamente in un risultato migliore”, ha detto all’Adnkronos. “Le elezioni regionali sono sicuramente le più difficili insieme alla comunali perché devi portare i cittadini a scrivere il tuo nome in cabina”. Lui è contento, ma non c’è riuscito. O non abbastanza. E adesso che farà? Inizierà una carriera politica? Smetterà di fare l’oracolo del Covid, visto e considerato che ormai non lo si può certo considerare uno scienziato “super partes”? No, ovviamente. “Tornerò al mio lavoro, ma voglio continuare a impegnarmi per far tornare i cittadini al voto. È la partecipazione civica che occorre recuperare”. Auguroni.

Franco Lodige, 14 febbraio 2023