Biblioteca liberale

Free Market Environmentalism for the Next Generation di Terry (L. Anderson e Donald R. Leal)

Free Market Environmentalism for the Next Generation

Autore: Terry L. Anderson e Donald R. Leal
Anno di pubblicazione: 2015

Esiste, anche se in Italia è del tutto sconosciuto, un approccio liberale all’ambientalismo. Nulla a che vedere con la religione verde della Commissione europea, contiguo, ma diverso, rispetto al cosiddetto ambientalismo conservatore di cui Francesco Giubilei è uno dei pochi e migliori rappresentanti in Italia.

Il suo testo più completo esiste, per ora solo in edizione inglese, e si chiama Free Market Environmentalism for the Next Generation di Terry L. Anderson e Donald R. Leal. La tesi del libro è molto semplice: usare bene il mercato permette di preservare le risorse naturali e la qualità dell’ambiente. L’approccio, che molto deve agli studi del premio Nobel Ronald Coase, è che una corretta attribuzione dei diritti di proprietà risolva molti problemi ambientali: l’inquinamento, la protezione delle specie, non possono essere viste solo come esternalità negative del processo produttivo, ma debbono essere inserite (con i relativi diritti di proprietà e dunque di uso) all’interno del processo di mercato. In ogni caso e con atteggiamento pragmatico si sostiene che sostituire i divieti pubblici con l’attribuzione di precisi diritti di proprietà aiuti l’ambiente.

Banalizziamo: è meglio ordinare a tutti di non inquinare l’aria, o attribuire la proprietà dell’aria pulita e con essa il legittimo interesse dei proprietari a non farsela lordare? Per quanto eccessivo vi possa apparire questo dilemma, conviene ragionarci bene su. A differenza del passato, nota un recente articolo del Cato Journal, in cui gli Fme (free market environmentalist) erano una sparuta pattuglia di economisti teorici, oggi ci sono molti casi di loro applicazione pratica, indicati proprio dal libro che citiamo. Uno dei casi di scuola, quella che è nata prima, riguarda l’utilizzo dell’acqua. Questione molto calda in questi mesi in Italia, ma non solo. Il sistema dei prezzi applicato ad ogni passo nella lunga filiera produttiva dell’acqua, rende il suo utilizzo più attento, meno costoso e più diffuso.

Il principio degli Fme vale per tutto il mercato, ma in quello dell’acqua le sue evidenze sono le più clamorose: le più facilmente misurabili. I due autori infine utilizzano una terza via per i problemi ambientali che sia in alternativa al binomio tipico: regolamentazione pubblica rispetto a privatizzazione totale. È l’attribuzione del diritto di proprietà ad una comunità, relativamente ristretta, con interessi convergenti e incentivi di lungo periodo.

Nicola Porro, Il Giornale 16 aprile 2023