Interviste

“L’effetto Schlein non esiste. Vi dico perché Meloni durerà a lungo”

L’intervista a Alessandro Sallusti che sarà tra gli ospiti della Ripartenza a Bari. Sul premier dice: “Ci sono analogie con Berlusconi…”

Interviste

In preparazione alla Ripartenza di Bari, il 7 e 8 luglio al Teatro Petruzzelli, abbiamo intervistato il giornalista e direttore responsabile di Libero, Alessandro Sallusti, che sarà tra gli ospiti speciali di Nicola Porro per analizzare un anno di governo Meloni.

Direttore, il centrodestra trionfa anche in Molise ed i sondaggi continuano a premiarlo. L’effetto Schlein non sta avendo gli esiti sperati…

L’effetto Schlein non c’è mai stato. Gode di grandi spazi sulla stampa e nel mondo dell’informazione, ma spazi elettorali probabilmente non ne ha mai avuti. Secondo me, più che vincere la destra, tutte queste elezioni le sta perdendo la sinistra. Gli italiani non stanno scappando dal centrodestra, ma da questo centrosinistra.

Porrro

Quindi, sono più i demeriti della sinistra?

Il governo Meloni appare solido ed affidabile, quello che poi cerca il mondo del lavoro, dell’economia e dell’impresa. Questo penso sia la grande novità di questo governo. Noi veniamo da otto governi nel giro di tredici anni, ogni Presidente del Consiglio è durato un anno e mezzo. Questo esecutivo dà l’idea di poter durare nel tempo e quindi, anche per questo, piace ai mercati.

A differenza di quanto veniva previsto all’inizio.

Esatto, avevano ipotizzati crolli e spread alle stelle. Non sta avvenendo nulla di tutto questo, soprattutto mi sembra di essere davanti ad un governo affidabile. Al mondo dell’impresa non interessa tanto la destra o la sinistra: interessa l’affidabilità e la stabilità.

Da poche settimane è venuto a mancare Silvio Berlusconi. Il governo Meloni può risentirne il colpo?

Silvio Berlusconi è sempre stato un elemento di stabilità. Anzi, ha sempre fatto della stabilità la sua grande forza. In questo, credo che Giorgia Meloni sia molto simile, nel senso che sta dimostrando di essere non solo la leader di Fratelli d’Italia, ma anche di tutta la coalizione. Cosa che invece Matteo Salvini, nella sua breve parentesi di leadership che ha avuto, ha dimostrato un po’ meno. Con o senza Berlusconi, comunque, mi pare la stabilità della coalizione non cambierà moltissimo.

E per Forza Italia invece?

Per quando riguarda Forza Italia, quello che il partito doveva perdere, penso lo abbia già perso e scontato. È rimasto quel bacino elettorale liberale e moderato, che alla fine rimarrà sempre. Può cambiare chi lo guida, ma in Italia questo bacino c’è sempre stato.

Rivede in Giorgia Meloni un’erede di Silvio Berlusconi?

Vedo degli indizi e qualcosa di nuovo, come Silvio Berlusconi nel 1994: era qualcosa che non era sul mercato elettorale e che piacque. Con Giorgia Meloni, c’è qualcosa di simile: la premier sta provando a creare qualcosa che non c’è in Italia, ovvero un grande partito conservatore che vada oltre Fratelli d’Italia. In questo, c’è una scommessa, un segno di novità, più di un’analogia con quello che successe nel ’94.

Matteo Milanesi, 30 giugno 2023