Speciale zuppa di Porro internazionale. Grazie a un nostro amico analista che vuole mantenere l’anonimato, il commento degli articoli tratti dai giornali stranieri.
Anche il lunedì 14 aprile del Financial Times offre un illuminante articolo di Wolfgang Münchau, opinionista liberale, amante dell’Unione ma spietatamente realistico. Come si era già colto da un’inchiesta sempre apparsa sul quotidiano della City, la reazione tedesca ai capricci di Emmanuel Macron contro la scelta di Berlino di aiutare Londra a gestire la Brexit, è stata furiosa. Al centro la valutazione di un meschino egoismo di Parigi. In realtà i rapporti, come spiega Münchau, franco tedeschi sono da tempo tesi perché vi è una profonda divisione della linea sulla quale costruire una maggiore integrazione comunitaria.
La proposta macroniana di una maggiore unificazione del mercato dei capitali accompagnata da un unificato strumento per gestire i debiti sovrani con annessa revisione delle regole fiscali non è accettata da Berlino. Però finché c’è stata Angela Merkel il dissenso era gestito con un certo tatto, vedi il recente accordo di Aquisgrana. Annegret Kramp-Karrenbauer invece, tesa a recuperare la base elettorale del suo partito, ha messo i piedi nel piatto: sostituiamo Parigi con l’Unione nel consiglio di sicurezza dell’Onu, chiudiamo la sede di Strasburgo per la Ue che è uno spreco, costruiamo in comune una nuova portaerei.