Insomma sembra una prospettiva suggestiva. Si utilizzerebbero meglio miliardi di inefficienti investimenti verdi e, come prodotto collaterale, si ridurrebbe la produzione di Co2 che oggi è così malvista. Bene, a patto che le ragioni economiche sopravanzino quelle ideologiche. Artigiani,commercianti, imprese e cittadini italiani oggi e per i prossimi quindici anni pagheranno una tassa aggiuntiva annuale che varia tra i 15 e i 20 miliardi per incentivare il «green» fotovoltaico. Se la rivoluzione idrogeno dovesse contribuire ad alleviare questo assurdo conto, ben venga.
Nicola Porro, Il Giornale 25 settembre 2020