Una breve riflessione, su cui mi pare nessuno sinora abbia richiamato l’attenzione sulla fine della Seconda Repubblica, mi pare opportuna. La Seconda Repubblica era nata con l’idea che ai professionisti della politica dovesse subentrare l’uomo della società civile prestato alla politica. Berlusconi contro Prodi. L’imprenditore televisivo di successo contro il professore universitario di Bologna. In fin dei conti sono stati loro due i protagonisti della Seconda Repubblica. Anche il Movimento 5 Stelle era in fondo alle origini guidato da un imprenditore: Gianroberto Casaleggio. E anche lui sia pure in modo del tutto diverso da Berlusconi mirava a portare in politica uomini che provenivano dalla società e non politici. Ripeto di tratta di due approcci diversi ma simili nel negare la politica come professione.
La Terza Repubblica che sta nascendo segna invece il ritorno della politica come professione. Ne è un esempio Meloni che da sempre ha fatto solo politica e lo stesso può dirsi per Salvini. In qualche modo incarnano questo passaggio. Con la Terza Repubblica torna l’era dei professionisti della politica. Credo che questo produrrà anche una mentalità diversa, non più liberale-liberista ma attenta al ruolo che lo Stato può avere nell’economia. Insomma, una nuova forma di interventismo in settori chiave per il Paese.
Posso sbagliarmi, ma la politica è destinata ad assumere un ruolo maggiore nei confronti dell’economia. Questo forse potrà diventare nei prossimi anni la novità del nuovo governo. Il melonismo sostituirà il berlusconismo? È troppo presto per dirlo ma le premesse ci sono.
Paolo Becchi, 19 giugno 2023