Dunque, sicuramente bisogna procurarsi un primo schermo dal Covid attraverso la vaccinazione. Possibilmente, anche tramite il richiamo, che, come insegna proprio l’esempio inglese, offre un’ottima protezione dalle conseguenze gravi della malattia, a maggior ragione nelle fasi a elevata diffusione del virus. Dopodiché, non si potrà pensare di inocularsi in eterno booster periodici; e infatti, nel Regno Unito, i principali esperti che lavorano per Downing Street pensano a una strategia di tutela focalizzata sulle fasce più vulnerabili (anziani e fragili).
La chiave per gestire l’epidemia tra i sani, se interpretiamo bene le parole di Balloux, sarà invece quella di lasciare che i loro sistemi immunitari, progressivamente, si “allenino” a riconoscere e a contrastare il coronavirus, “incontrandolo” nella vita di tutti i giorni. Lo scudo del vaccino eviterà agli infettati un decorso infausto, dopodiché essi matureranno anticorpi più reattivi ed efficaci, in grado di fronteggiare sempre meglio le successive esposizioni all’agente patogeno.
Già, su questo Balloux è molto chiaro: possiamo aspettarci (come accade per le influenze stagionali) di rientrare periodicamente a contatto con il Sars-Cov-2. Ma il crescente grado di copertura della popolazione e la progressiva “ibridazione” tra immunità acquisita e immunità naturale dovrebbero rendere sempre meno aggressivo e disturbante quel virus che oggi ci tiene prigionieri. E che presto potrebbe trasformarsi in un microscopico ospite, quasi impercettibile.