Il discorso "anti-Meloni"

L’estate “militante” di Mattarella: al Meeting fa il lavoro della Schlein

Il discorso del presidente della Repubblica molto politico. I riferimenti, velati, al governo Meloni (e a Vannacci)

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Mattarella meeting rimini 2023

Scende in campo Sergio Mattarella. E lo fa dal palco del Meeting di Rimini, appuntamento estivo immancabile della politica italiana, dove tutti vanno e forse senza nemmeno sapere perché. Il Presidente della Repubblica ha passato un agosto in sordina, quasi silente, ma ora settembre si avvicina e fa sentire tutto il suo peso. Standing ovation dei ciellini, per lui. Che nel discorso punta tutto sui temi scomodi per il governo. O quasi. Parla di migrazioni, di frontiere aperte, di rispetto delle diversità, dell’alluvione in Emilia Romagna, di fascismo e ovviamente dell’immancabile ambiente.

L’inquilino del Colle invita tutti a interrogarsi “su cosa si fonda la società umana” e alcuni ci vedono, seppur velatamente, un riferimento alle polemiche di questi giorni sul libro del generale Vannacci. “È forse il carattere dello scontro? L’ostilità verso il proprio vicino? La contrapposizione tra diversi?”, dice Mattarella. E in quel citare “il sentimento dell’odio” sembra proprio riferirsi al “diritto di odiare” rivendicato dal comandante nel Mondo al contrario. Di riferimenti velati se ne possono trovare a bizzeffe. Tipo quando Mattarella definisce l’odio e le contrapposizioni come il preludio per la “condanna” dell’Umanità. Oppure quando invita ad evitare le “contrapposizioni ideologiche”, a rigettare la sottolineatura dei “caratteri etnici” (vedi le parole di Vannacci su Egonu) e ad evitare “anacronistici nazionalismi”. Il valore dell’Italia, spiega Mattarella, non sta nel colore della pelle “normale” degli italiani ma “dell’incontro di più etnie, consuetudini, esperienze, religioni; di apporto di diversi idiomi per la nostra splendida lingua”.L ‘amicizia contro le contrapposizioni. Cioè Mattarella contro Vannacci, o quello che il generale rappresenta.

 

Sin qui, tutto normale. Il grosso dell’intervento, molto politico e un po’ meno istituzionale, arriva però dopo. Quando l’inquilino del Quirinale prende di mira più o meno direttamente l’esecutivo. O almeno questo è quello che arriva all’ascoltatore. Il Pd polemizza col governo per i fondi all’Emilia Romagna? “I romagnoli e i loro sindaci non vanno lasciati soli”, dice Mattarella. Il Pd preme sul globo in “ebollizione” e la sinistra urla all’estate più calda del secolo? “Abbiamo incrinato e impoverito” l’ambiente, dice Sergio, e “non si possono ignorare gli appelli dell’Onu, attraverso le parole, allarmate, del suo segretario generale”. Schlein e Meloni si scannano sull’accoglienza dei migranti? “I fenomeni migratori, vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere”, sentenzia Mattarella. Certo: qualche passaggio farà piacere pure alla maggioranza, tipo quando chiede “un impegno concreto dell’Ue” o afferma che “soltanto gli ingressi regolari” e “sostenibili” possono “stroncare il crudele traffico di esseri umani”, permettendo così di evitare le bande di fantasmi che brulicano ai margini delle città. Però con un monito: gli ingressi regolari devono essere “in numero adeguatamente ampio”. E qui sta tutta la differenza del mondo.

Insomma: nella predica al Meeting, ha chiesto ingressi regolari per i migranti, ha scacciato “i muri e le barriere”, ha sferzato i “nazionalismi anacronistici”, lisciato il pelo all’ambientalismo da eco-ansia, chiesto interventi per la Romagna. E lo ha fatto con più forza di quanta l’opposizione sia riuscita ad imprimerne durante tutta la presunta “estate militante”. Elly può imparare.

Franco Lodige, 25 agosto 2023

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