Nel liberalismo, Il diritto di resistenza allo stato che ciascun individuo può e deve esercitare quando lo Stato agisce in contrasto con la volontà popolare in contraddizione con i principi costituzionali..
Gli uomini nell’istituire lo stato civile lo rendono tutore dei diritti umani delegando al Parlamento il potere di emanare leggi positive che regolino l’esercizio della forza a difesa d’ognuno. Le funzioni fondamentali dello Stato liberale divengono quindi quelle di tutelare in modo eguale tutti i cittadini nella loro libertà di vita, individuale e proprietà privata.
Tutti gli uomini di una comunità percepiscono allo stesso modo i propri diritti di vita, libertà, proprietà e salute. Si ritiene che lo Stato non sia una condizione di continua belligeranza ma di convivenza pacifica, in cui la difesa dei diritti è affidata al diritto punitivo esercitato discrezionalmente da ogni individuo, tutelato dallo stato civile, tutelando in modo eguale tutti i cittadini.
Questi principi cavallereschi risalgono ai tempi in cui erano permessi i duelli, ma non va confuso
con la dottrina deprecabile dell’anarchia.
Certamente il liberalismo deve essere aggiornato al contesto storico in cui viviamo, ma i suoi principi sono da tenere in considerazione e non da gettare via tutto in blocco.
Elisabetta
25 Dicembre 2019, 16:38 16:38
Chiudo sull’apparente contraddizione.
Se ho equiaparato il liberalismo ad una forma subdola di totalitarismo, autoritarsimo /globalizzazione amando io questo tipo di sistema dovrei convenire che è ottimale?
No, perchè nel sistema liberale non vengono garantiti a tutti i diritti di cui ho fatto menzione, piatto, tetto, letto sanitò ed istruzione ma vengono vincolati al possedere risorse/dennaro.
E ne liberismo non esiste disciplina ma caos.
Elisabetta
25 Dicembre 2019, 15:50 15:50
In casa mia il senso della collettivtà consisteva in un ragionamento basilare. Lo spreco sottraeva risosrse ad altri e per spereco si intedeva ogni tipo di eccesso dal banale abboffarsi a tavola sino al possedere innumerevoli proprietà e beni. Ossia il consumismo impoveriva altri lontani distanti dalla visuale ed era questo ciò che accadeva ed era vero. Non solo, i mie partivano dal presupposto che nessuna invidia c’era per chi voleva gestire patrimoni eneormi e ingrandirsi a patto che si rendesse definitivo un diritto per tutti; piatto tetto , letto sanità ed istruzione. Nella pratica questo poneva diversi problemi, risolvibili con quella che voi liberali definireste dittatura ma io definisco disciplina. Ho sempre ammirato i sistemi autoritari ne sono figlia ( mo padre da militare aveva avuto scuola gerarchica indiscutibile insindacabile ed era cresciuto con saldi e solidi valori) per un motivo, uniformavano ad una disciplina fisica psichica e d’istruzione, solo che in quei sistemi era evidente in quello occidentale è subdolo perchè il plagio diseducaticìvo passa per due sistemi veicolatori, consumo e media. Siamo perfettamente tutti consapevoli che esiste una gra parte di individui facilmente plasmabili, plagiabili omologabili e non vi è alcun tipo di istruzione che li rende liberi e capaci di scelte autonomeed autentiche, seguono la corrente, sanno fare solo quello essendo un loro limite, ma che… Leggi il resto »
Elisabetta
25 Dicembre 2019, 15:24 15:24
Per età forse potrei appartenere alla generazione dei suoi figli. Qualcuno mi ha fatto rilevare che sino quasi ad adolescenza inoltrata ho vissuto in una campana di vetro. I miei parlavano di interesse collettivo ma il mondo non aveva mai smesso di muoversi sugli interesi e per gli interessi individuali ( monarchie e poi oligarchie) Ho obbiettato, facendogli notare che a parte i poveri, viviamo tutti in una campano di vetro, con la presunzione che il mondo/realtà sia quella che ci viene dato dalla nascita. lei è così certo che l’ascensore sociale non sia un’altra bella campana di vetro? Come tutte le campane di vetro prima o poi ha il destino di essere infranta dalla realtà o meglio dalla legge di natura nella quale non ci sono diritti ne di proprietà privata, ne di vita, tantomeno di cibo ed acqua? Mentre dal dopo guerra in Europa si affermava l’ascensore sociale, nel Burundi ( gran parte del globo ma ne ho preso un pezzettio in particolare) si affermavano i tecnici ( oligarchie economico finanziarie) dell’ascensore sociale che riuscivano a farlo funzionare poichè sottraevano risorse ai poveri del Burundi. per questi ultimi l’ascensore sociale non era previsto, ultimi erano ed ultimi dovevano restare. Mi permetto, per quel poco di esperienza dentro a multinazionali finanziare anche se da gradini bassi, di ricordarle che… Leggi il resto »
Nel liberalismo, Il diritto di resistenza allo stato che ciascun individuo può e deve esercitare quando lo Stato agisce in contrasto con la volontà popolare in contraddizione con i principi costituzionali..
Gli uomini nell’istituire lo stato civile lo rendono tutore dei diritti umani delegando al Parlamento il potere di emanare leggi positive che regolino l’esercizio della forza a difesa d’ognuno. Le funzioni fondamentali dello Stato liberale divengono quindi quelle di tutelare in modo eguale tutti i cittadini nella loro libertà di vita, individuale e proprietà privata.
Tutti gli uomini di una comunità percepiscono allo stesso modo i propri diritti di vita, libertà, proprietà e salute. Si ritiene che lo Stato non sia una condizione di continua belligeranza ma di convivenza pacifica, in cui la difesa dei diritti è affidata al diritto punitivo esercitato discrezionalmente da ogni individuo, tutelato dallo stato civile, tutelando in modo eguale tutti i cittadini.
Questi principi cavallereschi risalgono ai tempi in cui erano permessi i duelli, ma non va confuso
con la dottrina deprecabile dell’anarchia.
Certamente il liberalismo deve essere aggiornato al contesto storico in cui viviamo, ma i suoi principi sono da tenere in considerazione e non da gettare via tutto in blocco.
Chiudo sull’apparente contraddizione.
Se ho equiaparato il liberalismo ad una forma subdola di totalitarismo, autoritarsimo /globalizzazione amando io questo tipo di sistema dovrei convenire che è ottimale?
No, perchè nel sistema liberale non vengono garantiti a tutti i diritti di cui ho fatto menzione, piatto, tetto, letto sanitò ed istruzione ma vengono vincolati al possedere risorse/dennaro.
E ne liberismo non esiste disciplina ma caos.
In casa mia il senso della collettivtà consisteva in un ragionamento basilare. Lo spreco sottraeva risosrse ad altri e per spereco si intedeva ogni tipo di eccesso dal banale abboffarsi a tavola sino al possedere innumerevoli proprietà e beni. Ossia il consumismo impoveriva altri lontani distanti dalla visuale ed era questo ciò che accadeva ed era vero. Non solo, i mie partivano dal presupposto che nessuna invidia c’era per chi voleva gestire patrimoni eneormi e ingrandirsi a patto che si rendesse definitivo un diritto per tutti; piatto tetto , letto sanità ed istruzione. Nella pratica questo poneva diversi problemi, risolvibili con quella che voi liberali definireste dittatura ma io definisco disciplina. Ho sempre ammirato i sistemi autoritari ne sono figlia ( mo padre da militare aveva avuto scuola gerarchica indiscutibile insindacabile ed era cresciuto con saldi e solidi valori) per un motivo, uniformavano ad una disciplina fisica psichica e d’istruzione, solo che in quei sistemi era evidente in quello occidentale è subdolo perchè il plagio diseducaticìvo passa per due sistemi veicolatori, consumo e media. Siamo perfettamente tutti consapevoli che esiste una gra parte di individui facilmente plasmabili, plagiabili omologabili e non vi è alcun tipo di istruzione che li rende liberi e capaci di scelte autonomeed autentiche, seguono la corrente, sanno fare solo quello essendo un loro limite, ma che… Leggi il resto »
Per età forse potrei appartenere alla generazione dei suoi figli. Qualcuno mi ha fatto rilevare che sino quasi ad adolescenza inoltrata ho vissuto in una campana di vetro. I miei parlavano di interesse collettivo ma il mondo non aveva mai smesso di muoversi sugli interesi e per gli interessi individuali ( monarchie e poi oligarchie) Ho obbiettato, facendogli notare che a parte i poveri, viviamo tutti in una campano di vetro, con la presunzione che il mondo/realtà sia quella che ci viene dato dalla nascita. lei è così certo che l’ascensore sociale non sia un’altra bella campana di vetro? Come tutte le campane di vetro prima o poi ha il destino di essere infranta dalla realtà o meglio dalla legge di natura nella quale non ci sono diritti ne di proprietà privata, ne di vita, tantomeno di cibo ed acqua? Mentre dal dopo guerra in Europa si affermava l’ascensore sociale, nel Burundi ( gran parte del globo ma ne ho preso un pezzettio in particolare) si affermavano i tecnici ( oligarchie economico finanziarie) dell’ascensore sociale che riuscivano a farlo funzionare poichè sottraevano risorse ai poveri del Burundi. per questi ultimi l’ascensore sociale non era previsto, ultimi erano ed ultimi dovevano restare. Mi permetto, per quel poco di esperienza dentro a multinazionali finanziare anche se da gradini bassi, di ricordarle che… Leggi il resto »