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Lettera aperta a Halina, sopravvissuta ad Auschwitz - Seconda parte

Ma non è tutto perché il prossimo anno l’Iran sarà l’ospite d’onore della kermesse e considerando che per ovvi motivi gli artisti iraniani in esilio in Europa, gli unici liberi di esprimere le loro idee e la loro arte, si terranno ben lontani da Torino, non mi sembra di aver sentito levate di scudi davanti a questa decisione che, ragionando con il metro adottato quest’anno, diventa un insulto all’intelligenza. In Iran non c’è alcuna libertà di espressione e basta un niente per finire sul patibolo. L’omosessualità è punita con la morte come l’apostasia e per rimanere nel tema della letteratura su Salman Rushdie, l’autore del libro ‘Versetti Satanici’ c’è ancora la fatwa, condanna a morte, emanata da Ruhollah Khomeyni in persona.

Quando è stata presa la decisione di invitare l’Iran qualcuno ha forse pensato a Ettore Capriolo, che tradusse i Versetti Satanici di Rushdie in italiano, e che per questo fu accoltellato e lasciato in una pozza di sangue da un killer spedito proprio dal paese che sarà ospite nel 2020? Probabilmente no, come non si è pensato che il governo dei prossimi ospiti d’onore ha fatto installare a Piazza Palestina a Teheran un orologio che conta, a ritroso, il tempo rimasto prima della distruzione di Israele, una minaccia allo Stato Ebraico che si rinnova secondo dopo secondo. L’invito è stato inoltrato nonostante le statue coperte ai Musei Capitolini, i quadri censurati dalla Saatchi, una delle più importanti gallerie d’arte inglesi, dopo le lamentele dei musulmani secondo i quali le due opere erano “blasfeme” perché sovrapponevano scrittura araba a immagini di nudo.

Ma su tutto questo c’è il silenzio assoluto, mentre basta muovere lo spauracchio del fascismo, come la muleta di un torero, che si serrano i ranghi e ci si copre di ridicolo.

Michael Sfaradi, 12 maggio 2019

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