Commenti all'articolo Lettera aperta a Halina, sopravvissuta ad Auschwitz

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Riccardo
Riccardo
16 Maggio 2019, 11:40 11:40

Immenso Michael, condivido appieno le tue riflessioni. Sono talmente antifascisti (da salotto) che alla fine, come un ironico cerchio, si abbracciano da dietro …

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
15 Maggio 2019, 19:23 19:23

Se non sentissi una profonda emozione al senture il coro dei Lombardi, non avessi il ricordo del misteri del Lago di Como e della trionfante natura di Ravello e della terrazza l’Infinito di Villa Cimbrone dovrei vergognarmi del disgusto che uno prova di sapere di avere qualcosa in comune con questa epidemia di lordura che si sparge nel mio paese.

Marco Leati
Marco Leati
14 Maggio 2019, 22:40 22:40

Che posso dire se non che sono completamente d’accordo?
Sono cose che, a modo mio, sto esponendo su Facebook e Instagram.
Abitando in una città, Ferrara, rossa da 70 anni, so che vuol dire un potere “democratico” solo a parole, basato sulla menzogna e sulle falsità, sulle “amicizie delle amicizie”, su ATTEGGIAMENTI SIMILI A QUELLI DI TORINO.
Invito tutti a fare copia-incolla e fare conoscere ad amici e conoscenti il pensiero di Michael.

Valter
Valter
14 Maggio 2019, 22:19 22:19

Vale per la sig.ra Birembaum il rispetto che si deve ad ogni sopravvissuto alle persecuzioni. Immaginiamo tuttavia un sopravvissuto alla pulizia etnica titina o alla mattanza comunista nel triangolo rosso emiliano a guerra conclusa: avesse scritto un libro e il suo editore lo avesse presentato al salone di Torino, non avrebbe avuto identico diritto a chiedere che fosse estromesso ad esempio Feltrinelli, editore colpevole di portare il nome di un terrorista comunista quale fu Giangiacomo Feltrinelli ? Di sicuro avrebbero crocifisso l’infelice sopravvissuto come fascista, o nel migliore dei casi come provocatore che vuole attentare alla avvenuta “pacificazione” riguardo agli “anni di piombo”, naturalmente per come intendono la “pacificazione” questi “democratici”, ovvero diritto di parola per gli ex (e anche non ex) terroristi comunisti e silenzio per le vittime o loro eredi.

ARMANDO TERRAMOCCIA
ARMANDO TERRAMOCCIA
14 Maggio 2019, 17:53 17:53

Peccato che a leggere questo articolo sia un numero limitato di persone. Complimenti.

brasello
brasello
14 Maggio 2019, 14:38 14:38

Articolo superbo, ma che non fa altro che ribadire quanto già detto e stra-detto. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Appena gli amici “progressisti” vengono messi alle strette con argomentazioni pragmatiche come quelle di questo articolo, si rifugiano nell’unica arma che hanno: dare del fascista all’interlocutore. Un sistema comodo che permette loro di trarsi d’impaccio, di poter continuare a sbrodolare le loro scemenze senza sentirsi in dovere di argomentarle.
O come quando accusano Casapound di essersi appropriata del nome di Ezra Pound. Ma come, se c’era un fascista vero e convinto era proprio Ezra Pound!!! era più fascista di Mussolini. Se qualcuno può sentirsi in diritto di onorare quel nome sono proprio I neofascisti.
alla stessa stregua, i comunisti italiani si sono appropriati di falce e martello. cosa dovremmo dire allora? Non diremo niente: utilizzare i simboli del regime comunista sovietico era una chiara dichiarazione d’intenti, un omaggio a un becero regime totalitario, con i nostri patrioti comunisti che andarono a baciare la pantofola a Stalin e con Togliatti in prima linea ad ammirare le meraviglie dei Gulag russi.