Si tratta della posizione più ruvida, più liberale, più inconcepibile dal pensiero comune. È una lettura che sfregia i dogmi europeisti, ma che ferisce anche i cuori sovranisti. Lottieri infatti pensa che tra i due grandi movimenti di opinione, proprio quelli da cui è partita l’analisi del libro, non ci sia vera contrapposizione. «Entrambi infatti pensano alle istituzioni pubbliche in termini statuali»: gli europeisti con la loro Europa, e i sovranisti con le loro nazioni. Ha ragione Lottieri, eterodosso tra gli eterodossi, quando nota come in realtà sia poco interessante il confine del sovrano, quanto sia importante la difesa dei diritti individuali che in quello spazio siamo riusciti a conquistarci.
Nicola Porro, Il Giornale 17 novembre 2019
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