Ergo, in mancanza di automatismo giuridicamente vincolante, l’unica cosa certa è la fregatura per l’Italia: che sarà ridotta a sicuro punto di approdo unico per i flussi di migranti, mentre tutto il resto (collaborazione degli altri paesi, redistribuzione, ecc) sarà per lo meno aleatorio.
Morale: quel poco (ma poco poco…) che sarà concesso, sull’uno e sull’altro fronte, dipenderà da quanto – in quel momento – Bruxelles, Parigi e Berlino avranno interesse a riconoscere a un governo già ritenuto vassallo. Ma sempre tenendo presente (loro possono farlo, a quanto pare) l’interesse nazionale di quei paesi: perché Francia e Germania (giova non dimenticarlo) sono attente agli umori dei propri elettori…
Daniele Capezzone, 15 settembre 2019