In un tranquillo angolo di Spezzano di Fiorano, nel modenese, è emersa una vicenda che ha scosso profondamente la comunità locale. L’episodio si è consumato nella serata di domenica, quando è stata scoperta la tragica morte di Loretta Levrini, un’ottantenne trovata strangolata nel suo letto. Questo atto violento ha turbato la pace della piccola comunità, mettendo in luce un dramma familiare dai contorni inquietanti, con al centro il figlio cinquantenne della vittima, Lorenzo Carbone.
La vicenda ha assunto toni ancora più drammatici all’indomani del ritrovamento, quando Carbone, rientrando a casa dopo una notte di assenza, si è imbattuto in una troupe del programma televisivo Pomeriggio Cinque, accorsa per documentare l’accaduto. Davanti alle telecamere, in un momento di estrema tensione e disperazione, Carbone ha lasciato scappare una confessione che ha lasciato tutti attoniti: ammettendo tra le lacrime di essere stato lui a uccidere la madre, ha espresso tutto il suo tormento con parole di profonda sofferenza: “Non ce l’ho fatta. Sono stato io. Sto male”.
Il movente dietro questo gesto estremo sembra essere radicato in una situazione familiare di grande difficoltà. Carbone ha rivelato di essere stato sopraffatto dalla condizione di salute della madre, affetta da demenza e Alzheimer, condizioni che la portavano a ripetere le stesse cose, esacerbando la frustrazione e l’irritazione del figlio fino a spingerlo oltre il limite del controllo. Questa escalation emotiva, descritta dall’uomo con voce carica di rimorso, lo ha condotto a compiere un atto irreparabile.
I dettagli macabri forniti da Carbone durante la sua confessione hanno aggiunto un ulteriore strato di orrore al già tragico evento. Con un’escalation di violenza, l’uomo ha descritto di aver inizialmente tentato di soffocare la madre con un cuscino, per poi ricorrere a metodi sempre più violenti, finendo con l’uso di una federa e infine di lacci.