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Libano, esplodono anche i “walkie talkie”: fiamme e boati, ecco i video

L’Idf sposta le truppe: “Stiamo entrando in una fase nuova della guerra”. Nove morti e almeno 300 feriti: come è avvenuto l’attacco

Attentato 02 (1)

Altre esplosioni in Libano a distanza di 25 ore dall’attacco di ieri. Questa volta si tratta di telefoni cellulari di vecchio tipo e “walkie tolkie”. Hetzbollah sta dando ordine ai suoi di liberarsi di tutti gli apparati elettronici.

Le esplosioni di oggi sono più potenti e sembra che automobili e alcuni appartamenti siano andati a fuoco, come mostrano foto e video.

Fonti di Al-Arabiya fanno sapere che le esplosioni sono avvenute anche durante le cerimonie funebri dei membri di Hezbollah morti ieri nell’attacco dei cercapersone. In particolare, un’esplosione è avvenuta durante il funerale del figlio del deputato Hezbollah Ali Ammar, vicino a Beirut.

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La “nuova fase” dell’attacco avrebbe preso di mira radio portatili e walkie talkie acquistati cinque mesi fa insieme ai cercapersone. “Israele ha fatto esplodere migliaia di radio personali (walkie talkie) utilizzate dai membri di Hezbollah in Libano in una seconda ondata della sua operazione di intelligence iniziata martedì con l’esplosione di dispositivi cercapersone di Hezbollah”, scrivono i media locali. “Le radio personali, che sono state preventivamente dotate di trappole esplosive dai servizi segreti israeliani e poi consegnate a Hezbollah, facevano parte del sistema di comunicazione d’emergenza della milizia che avrebbe dovuto essere utilizzato durante una guerra con Israele”. Sarebbero almeno nove i morti e 300 i feriti. Secondo fonti di «Axios» le ricetrasmittenti “erano state preventivamente dotate di trappole esplosive dai servizi segreti israeliani e poi consegnate a Hezbollah come parte del sistema di comunicazione di emergenza” dei terroristi che “avrebbe dovuto essere utilizzato durante una guerra con Israele”.

Secondo l’agenzia libanese Nna, sarebbero esplosi anche alcuni pannelli solari. Sui social media stanno circolando anche fotografie di altri dispositivi, tipo i lettori di impronte digitali, che sarebbero esplosi.

Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, ha detto: “Questi attacchi saranno certamente puniti in modo unico. Ci sarà una vendetta sanguinosa e unica”. E ancora: “Non ne parlerò a lungo perché domani il leader di Hezbollah parlerà e tutto sarà rivelato. E ci troveremo in una nuova situazione e in un nuovo confronto con questo nemico” che “deve sapere che non siamo sconfitti, che non cederemo, che non ci ritireremo e che non ci faremo influenzare da quello che sta facendo”.

Guarda caso, l’Onu si è subito schierata contro chi ha ordito queste esplosioni. “Penso che sia molto importante che ci sia un controllo efficace degli oggetti civili, non trasformarli in armi, questa dovrebbe essere una regola che i governi dovrebbero essere in grado di attuare”, ha affermato Guterres. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocherà una riunione di emergenza venerdì pomeriggio.

Israele intanto sta spostando le sue truppe verso il sud del Libano. “Stiamo entrando in una nuova fase della guerra”, ha dichiarato il ministro della difesa Yoav Gallant. La conferma arriva anche dal premier libanese, Najib Mikati: “La brutalità di questo crimine non può essere espressa. Siamo in guerra, considerando ciò che vive il nostro popolo nel sud del Libano da 11 mesi”.

La prima reazione politica arriva da Avs. “Siamo davanti ad un atto terribile, un’azione terroristica senza scrupoli. Un atto ignobile contro il diritto internazionale”, ha detto alla Camera il vice presidente di AVS Marco Grimaldi. “Mentre l’operazione era appena stata messa a segno, non rivendicata da alcuno ma immediatamente attribuita a Israele dal mondo intero, l’aeronautica israeliana ha lanciato raid micidiali contro strutture terroristiche nell’area di Ayita al-Shàab e al-Khyam, nel sud del Libano, e in profondità nel Paese, a 100 chilometri dal confine. Ci chiediamo come mai il nostro Governo stia in silenzio. Cosa ha da dire Tajani? Davanti al genocidio a Gaza ha chiesto a malapena il rispetto del diritto internazionale”, aggiunge Grimaldi. “Davanti alla violazione della sovranità libanese e iraniana non ha saputo che balbettare parole di circostanza. Siamo davanti ad un’escalation drammatica. Quando avrà il coraggio di dire, come noi facciamo da mesi che Netanyahu è un criminale di guerra chiedendo sanzioni per le azioni di Israele?”.

Articolo in aggiornamento

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