La vicenda si svolge in una società dove, in nome dell’uguaglianza, all’individuo è stato sottratto ogni spazio di libertà. Il processo di collettivizzazione ha realizzato non solo l’esproprio dei beni privati, ma anche quello della persona stessa. Il nome, il pensiero, i sentimenti di ognuno sono proprietà collettiva, appartengono ai “nostri fratelli”.
La presa di coscienza del valore della diversità e dell’“egoismo” da parte dei protagonisti consentirà di abbattere questa mostruosa società di uguali. Nel panorama della letteratura distopica, Anthem (uscito a Londra nel 1938), al di là del chiaro significato filosofico e politico, rappresenta un piccolo capolavoro di scrittura per il suo scarno, pacato, denso lirismo.