La discriminazione è una delle bestie nere delle società democratiche, che si sono costituite attorno alla sua progressiva sconfitta. Tuttavia, discriminare significa scegliere, dire sì a qualcosa e no a qualcos’altro.
Pensare di rimuovere questo concetto equivale ad abolire ciò su cui si fonda la pratica della libertà: la scelta.
Nel suo modo provocatorio, logico e consequenziale il filosofo ed economista libertario Walter Block, autore del best seller Difendere l’indifendibile, spinge la sua difesa della libertà fino a dimostrare che la discriminazione non deve riguardare lo Stato e le sue leggi ma la libera scelta individuale.
Lo Stato che regola gusti e preferenze di individui e imprese, mascherandosi dietro potenziali vittime di discriminazione stabilite a seconda dell’emergenza del momento, non mira che a espandere la propria sfera d’influenza a discapito della libertà dei singoli.